Questa struttura costituisce, ai sensi della Convenzione Internazionale per la protezione dei vegetali e in attuazione delle direttive dell'Unione Europea, l'organizzazione ufficiale per la protezione dei vegetali (Servizio fitosanitario regionale), responsabile dell'attività di controllo fitosanitario sul territorio al fine di evitare l'introduzione e la diffusione di malattie e parassiti dannosi ai vegetali e ai prodotti vegetali.

I suoi compiti possono essere così schematizzati:

  • attività di vigilanza sull'importazione, esportazione e transito dei vegetali e prodotti vegetali: ispezioni, controlli e rilascio dei relativi certificati fitosanitari
  • controllo della produzione vivaistica e vigilanza sui vegetali oggetto delle direttive europee, nelle fasi di produzione e commercializzazione: iscrizione al Registro Ufficiale degli Operatori Professionali rilascio autorizzazione all'uso del passaporto delle piante,
  • controllo dei produttori e degli importatori dei vegetali sottoposti al regime fitosanitario
  • vigilanza sullo stato fitosanitario delle colture agrarie: studio delle malattie, messa a punto e divulgazione dei relativi metodi di difesa contro le avversità delle piante, applicazione dei decreti di lotta obbligatoria
  • applicazione della normativa europea in materia di commercializzazione del materiale di moltiplicazione di piante ornamentali, di piante da frutto e di ortaggi
  • attività di consulenza e supporto specialistico di natura fitosanitaria
  • corsi, esami e rilascio dei patentini per l'acquisto degli agrofarmaci

Il Servizio fitosanitario in applicazione di accordi internazionali e di norme comunitarie, opera per evitare l'introduzione e la diffusione di organismi nocivi alle colture (funghi, batteri, virus, insetti). Per raggiungere tale scopo vengono effettuati controlli mirati sui vegetali e prodotti vegetali "a rischio" che vengono importati, esportati o prodotti nel territorio dell'Unione Europea. Per questi controlli l'Osservatorio si avvale di ispettori fitosanitari e di idonei laboratori diagnostici.
Le attività di ispezione si suddividono in:

  • controllo all'importazione:la merce ispezionata nei punti doganali autorizzati per l'ingresso nel territorio dell'Unione Europea può successivamente circolare liberamente in Europa
  • controllo all'esportazione:interessa in particolare i prodotti ortofloricoli destinati ai Paesi extracomunitari. In mancanza della certificazione fitosanitaria tali prodotti non possono essere commercializzati nei Paesi di destinazione
  • controllo alla produzione:riguarda soprattutto le aziende del vivaismo floricolo regionale, dove vengono prodotte le piantine che verranno successivamente coltivate dai floricoltori

E' possibile consultare un piccolo glossario tratto dal D.M. del 31/1/1996 dei termini impiegati nelle procedure, insieme a qualche breve chiarimento sui prodotti soggetti a controllo. Il Servizio fitosanitario è articolato sul territorio regionale con una sede per ogni provincia.

Contatti

Il laboratorio regionale analisi terreni e produzioni vegetali di Sarzana è stato istituito con deliberazione del Consiglio regionale n.10 del 19 febbraio 1986 per soddisfare la richiesta di servizi specialistici in agricoltura.
La sua attività è stata definita con maggior dettaglio e disciplinata con la legge regionale n.24/1989. Attualmente fa parte della rete dei servizi specialistici e svolge l'attività nell'ambito della legge regionale n.22/2004.
Dal 10 febbraio 2010 il Laboratorio è accreditato Accredia (certificato accreditamento n° 1010) secondo la norma UNI EN ISO 17025 per le principali prove analitiche relative a olio, vino e terreni e da luglio 2021 ha conseguito l'accreditamento di tipo multisito aggiungendo il laboratorio fitosanitario sede di Genova.
L'accreditamento è stato un passo molto importante di un percorso di valorizzazione e qualificazione dei servizi specialistici alle imprese agricole intrapreso dalla Giunta regionale che già nel 2007 aveva deliberato in merito all'avvio di un sistema di qualità per il Laboratorio di Sarzana.

Il significato dell'accreditamento Accredia
L’accreditamento è l’attestazione, da parte di un Ente che agisce quale garante super partes, della competenza, indipendenza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura.
L’accreditamento dei laboratori conferisce ai rapporti di prova rilasciati sul mercato un alto grado di affidabilità in termini di qualità e sicurezza dei beni e dei servizi sottoposti a verifica e ne garantisce il riconoscimento sui mercati internazionali.
Nel mondo l’accreditamento viene svolto sulla base della norma internazionale ISO/IEC 17011 e all’interno dell’Unione europea, il Regolamento europeo 765/2008 prevede che ogni stato membro nomini il proprio Ente Unico nazionale di accreditamento. In Italia l’Ente Unico di accreditamento designato dal governo è Accredia.
Le verifiche per accreditare i laboratori sono svolte da Accredia in base ai principi fondamentali di imparzialità e indipendenza, assenza di conflitti d’interesse, competenza, responsabilità, riservatezza e gestione dei reclami.

I laboratori accreditati sono sottoposti a verifiche periodiche pianificate per assicurare che i requisiti di conformità attestati con l’accreditamento continuino ad essere rispettati.
L’accreditamento dimostra che il soggetto soddisfa sia i requisiti tecnici che quelli relativi al sistema di gestione, necessari per offrire dati e risultati accurati e tecnicamente validi per specifiche attività di prova e di analisi.

Il raggiungimento dell’accreditamento, oltre a costituire una garanzia per l'affidabilità e l'efficienza dei servizi forniti e per la competenza e imparzialità dei giudizi tecnici emessi, ha consentito al lLaboratorio di poter essere iscritto all'elenco dei laboratori nazionali abilitati dal Ministero delle Politiche agricole e forestali  (Mipaf)  all'esecuzione delle prove analitiche ufficiali a supporto delle certificazioni di qualità sui prodotti agroalimentari (biologico, denominazione di origine protetta, denominazione di origine controllata, produzione integrata, ecocompatibile ed etico sociale). Con decreto 29 marzo 2010 del Mipaf (rinnovato successivamente nel 2011, nel 2014 e nel 2018) il Laboratorio è stato autorizzato, per l'intero territorio nazionale, al rilascio dei certificati di analisi per il settore oleicolo e vitivinicolo aventi valore ufficiale anche ai fini dell'esportazione.

Nel paragrafo Download allegati è possibile scaricare l'elenco aggiornato delle prove accreditate per il Laboratorio, che comprende tutte le prove richieste per certificazioni DOC, DOCG e IGT in campo vitivinicolo e DOP per l'olio extravergine di oliva Riviera.
L'elenco aggiornato è disponibile anche collegandosi al sito ufficiale di Accredia.

Accesso ai servizi
I principali utenti del servizio sono i produttori agricoli (singoli o associati) che richiedono le analisi per ottimizzare l’impiego dei fertilizzanti o conoscere meglio le produzioni ma spesso le richieste provengono anche da Università o Centri di ricerca e liberi professionisti. I campioni possono essere consegnati direttamente presso la sede del Laboratorio a Sarzana o presso le sedi provinciali degli Ispettorati Agrari.

Per la consegna diretta dei campioni presso la sede di Sarzana gli orari di ricevimento sono i seguenti:
Lunedì e Giovedì: 9-12:30 e 15-16:30
Venerdì: 9-13
Martedì e Mercoledì: Chiuso

Sono previste convenzioni per forme aggregate di soggetti operanti in ambito agroalimentare, forestale o agroambientale che prevedono l’applicazione di una tariffa ridotta

Servizi analitici 

  • analisi chimico-fisiche di suoli agrari e-o forestali
  • analisi di terricci e substrati di coltivazione
  • analisi di acque irrigue e soluzioni nutritive per idroponica
  • analisi di foglie (diagnostica nutrizionale fogliare)
  • analisi dei prodotti agricoli (in particolare olio di oliva, uva, mosto, vino e miele)

Per un dettagliato elenco dei servizi analitici offerti e relativi metodi analitici si veda il tariffario e il modulo richiesta analisi nel paragrafo Download allegati.

Per coloro che hanno usufruito dei servizi del laboratorio è possibile compilare il questionario sulla valutazione dei servizi

Dirigente: Gloria Manaratti
Funzionario responsabile tecnico: Stefano Pini
Funzionario responsabile gestione sistema qualità: Nicoletta Rossi

Per consultare la mappa relativa alla posizione del laboratorio accedi al file denominato "Dove siamo" presente nel paragrafo Download allegati

Indirizzo: Loc. Pallodola c/o Mercato Ortofrutticolo
19038 Sarzana (SP)
Telefono: 0187 27871
Email: labsarz@regione.liguria.it

Attenzione
Dal 1° marzo 2021 i pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite il canale PagoPA
sul sito va scelta la scheda dei Pagamenti senza avviso e individuate le seguenti voci nei campi corrispondenti:

  • Ente Creditore - Regione Liguria
  • Cosa vuoi pagare - Servizi alle imprese agricole e florovivaismo - Laboratorio Sarzana
  • Seleziona l'importo - Tariffa servizi agricoli (1443) personalizzando poi gli altri campi e procedendo in seguito alla stampa di un avviso o al pagamento sul sito

Tra i progetti più importanti di Slow Food, movimento internazionale no profit a sostegno della cultura enogastronomica, c'è quello dell'Arca e dei Presìdi del Gusto. La prima si occupa di individuare e catalogare i prodotti di qualità a rischio di estinzione, i presìdi mettono in pratica gli obiettivi di rilancio e salvaguardia, per tutelare un patrimonio non solo economico e commerciale, ma anche culturale, sociale e ambientale.
I presìdi sostengono le piccole eccellenze che rischiano di scomparire, valorizzano i territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall'estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta.

I Presìdi in Liguria sono 14:

  • l'acqua di fiori di arancio amaro
  • l'aglio di Vessalico
  • l'albicocca di Valleggia
  • l'asparago violetto di Albenga
  • il carciofo di Perinaldo
  • la castagna essicata di Calizzano e Murialdo
  • il chinotto di Savona
  • la pesca artigianale del golfo di Noli
  • i fagioli di Badalucco, Conio e Pigna, nelle tre diverse tipologie
  • il gallo nero della val di Vara
  • la razza bovina cabannina
  • lo sciroppo di rose
  • le tome di pecora brigasca
  • la tonnarella di Camogli

La Giunta Regionale ha approvato le linee guida per la riconversione delle aziende che abbandonano totalmente e definitivamente la produzione di latte bovino, cedendo le proprie quote allo Stato.

Programma di abbandono totale e definitivo della produzione di latte vaccino:
la legge 119/2003 prevede (art.10, comma 20) l'attuazione di un programma di abbandono totale e definitivo della produzione di latte. I criteri attuativi del programma sono stati stabiliti con Decreto Ministeriale 26/02/2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.72 del 26/03/2004. Per aderire al programma di abbandono si deve presentare apposita istanza alla Regione tramite gli uffici territoriali entro il 24 luglio 2004, utilizzando il modulo allegato.

Aiuti alla riconversione delle aziende che hanno abbandonato la produzione di latte vaccino:
la legge definisce inoltre (art.10, comma 21) un apposito regime di aiuti per favorire la riconversione delle aziende zootecniche oggetto di piani di abbandono. I criteri attuativi del regime di aiuti alla riconversione sono stati stabiliti con Decreto Ministeriale 26/02/2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.73 del 27/03/2004.

La Giunta Regionale ha approvato le "procedure di attuazione regionale del regime di aiuti all'abbandono e alla riconversione delle aziende zootecniche da latte", in applicazione del citato D.M. e nel rispetto del Piano di Sviluppo Rurale 2002-2006.

Cosa si intende per qualità? Quando portiamo sulla nostra tavola un prodotto non basta che questo rispetti le norme igienico-sanitarie. Questa è la sicurezza che però non esaurisce le esigenze di qualità del consumatore.
La qualità è la risultante di diversi fattori: innanzitutto le caratteristiche organolettiche cioè le componenti sensoriali di un prodotto (odore, sapore, consistenza) fortemente legate al territorio di produzione. Altre caratteristiche sono quelle nutrizionali, tecnologiche (facilità d'uso, tipo di confezionamento), culturali, di tutela ambientale e comportamenti etici della filiera produttiva.

I marchi proteggono la qualità

L'obiettivo più importante delle certificazioni di qualità è proprio quello di garantire al consumatore che l'alimento che sta acquistando è stato fatto secondo standard qualitativi di un certo tipo. 
Per assicurare questo, e insieme salvaguardare le produzioni, il territorio e le tradizioni rurali, le singole nazioni prima e l'Unione Europea poi hanno emanato leggi e regolamenti di riferimento. La certificazione di qualità istituzionale avviene attraverso l'uso di marchi collettivi. Tali marchi garantiscono composizione, caratteristiche e requisiti dei prodotti, accomunando tutte le aziende che si attengono agli appositi disciplinari di produzione e che si sottopongono a rigorose verifiche.
L'identità e la tipicità territoriali sono caratteristiche qualitative tutelate anche da marchi di associazioni private, come accade per i presìdi di Slow Food.

I prodotti certificati

I prodotti agricoli e agroindustriali che possiedono caratteristiche uniche di immagine, tradizione, tecnologia e cultura, propri di uno specifico territorio o lavorati con particolari tecniche di realizzazione sono definiti prodotti tipici.
Gli alimenti tipici soggetti a certificazioni di qualità sono:

  • i prodotti DOP, IGP, STG (marchi europei)
  • i vini IGT, DOC e DOCG (marchi nazionali)
  • i prodotti tradizionali agro-alimentari
  • i prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio o tecniche di coltivazione ecocompatibili, come i prodotti biologici

Gli organismi di controllo

I produttori che aderiscono a un marchio di qualità e al relativo disciplinare di produzione, devono sottostare ai controlli eseguiti da organismi terzi, che possono essere pubblici (come le Camere di commercio) o privati. L'ente di certificazione garantisce l'aderenza ai principi del marchio con obiettività e imparzialità. 

Per approfondire

Puoi avere ulteriori informazioni su questi argomenti visitando il sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e il portale dell'Unione Europea.

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