I cicciarelli sono pesciolini affusolati, color argento e senza squame. Lunghi quanto le dita di una mano, vivono in banchi numerosi e si nascondono sotto la sabbia con movimenti rapidissimi. Cicciarelli è il nome in italiano: a Noli, da sempre, li conoscono come lussi o lussotti e, da sempre, li pescano con la "rete a sciabica". La sciabica è antichissima: pare l'abbiano portata gli Arabi, in Liguria esiste sicuramente dal 1200.
I dieci pescatori di cicciarello rimasti sono gli eredi di una grande tradizione; fino agli anni '60, infatti, Noli era un centro importante per la pesca, per il commercio e la lavorazione del pesce.
Ancora oggi tutti i pescatori hanno un carrettino di legno e la mattina vendono il pesce fresco sulla spiaggia. Ma i clienti sono pochi: soprattutto anziani, spesso vecchi pescatori. Basta spostarsi di qualche chilometro e nessuno ha mai sentito nominare i cicciarelli. Un vero peccato, perché in carpione sono favolosi e nella fritturina di pesce sono indimenticabili.

Il presìdio Slow Food

In Val Bormida sopravvive un'antica tecnica un tempo diffusa in tutto l'arco appenninico ligure e nelle valli piemontesi: l'essiccatura delle castagne nei "tecci". I seccatoi, o tecci, sono piccole costruzioni in pietra di un solo locale con il tetto di scandole. All'interno, all'altezza di due o tre metri da terra, un soffitto di graticci in legno, la graia, permette al calore e al fumo di raggiungere le castagne. Ancora oggi, nei castagneti dell'Alta Valle Bormida, si trovano tecci attivi nascosti fra alberi secolari.

Dopo la raccolta, le castagne, prevalentemente della varietà Gabbina (o Gabbiana), si pongono sui soffitti a graticcio, sopra un fuoco basso e costante alimentato dalla potatura dei castagni o dalla pula. A mano a mano che procede la raccolta, gli strati aumentano: in totale l'affumicatura si protrae per due mesi circa. Al termine delle varie fasi di raccolta, le castagne si girano, portando quelle inferiori allo strato superiore per rendere uniforme l'affumicatura. Dopo questa operazione, detta "girata", le castagne sono esposte al fumo ancora per cinque, dieci giorni e poi battute per eliminare la scorza.
Il presìdio si propone di valorizzare questa antica tecnica di raccolta e conservazione. Un consorzio di raccoglitori di castagne ha redatto un disciplinare di produzione che delimita l'area di raccolta e indica nei dettagli le modalità di affumicatura, di lavorazione e di trasformazione.

Il Presidio Slow Food

Il decreto del dirigente n.1412 del 26 febbraio 2024 ha approvato i disciplinari di produzione integrata per la vite e le floricole e ornamentali validi dalla data di pubblicazione del decreto stesso.

Tali disciplinari sono conformi alle Linee Guida Nazionali di produzione integrata anno 2024.

Per le colture diverse da vite, olivo, floricole e ornamentali, devono essere seguite le Linee guida nazionali di produzione integrata 2024

In questi disciplinari oltre all'aggiornamento delle schede di difesa integrata è stata aggiornata anche la sezione di tecniche agronomiche in modo da renderli conformi alla normativa relativa al sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi). Ogni disciplinare è costituito da due sezioni:

  • la prima parte generale di tecniche agronomiche (che comprende anche l’indice generale) 
  • la seconda parte sulla difesa integrata e il controllo degli infestanti.

I disciplinari aggiornati sono consultabili e scaricabili da Sottomisura 10.1.A - Adesione ai principi dell'agricoltura integrata del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022.

Dalla macchia al castagneto, alla faggeta al bosco di larici: un rapido susseguirsi di diversi paesaggi boschivi caratterizza la Liguria. Una varietà originata dall'elevata complessità morfologica e climatica concentrata in una stretta fascia di monti sul mare. Un patrimonio fragile le cui sorti dipendono dall'intervento dell'uomo. 

Per salvare il nostro patrimonio boschivo sono necessarie la vigilanza e la collaborazione di tutti. Ogni cittadino può segnalare avvistamenti di focolai chiamando il 

112, numero unico di emergenza

La Regione Liguria ha redatto una serie di norme per la sicurezza del cittadino e la tutela del bosco. In diventa volontario potrai trovare le informazioni utili per entrare a far parte del Volontariato AIB mentre in che fare in caso di incendio ci sono consigli da seguire in caso di avvistamento di un incendio boschivo. 

Piccoli volontari crescono è la sezione dedicata ai futuri volontari AIB.

Il PSR 2014-2020 prevede con la misura 6.4 Incentivi per l’attività agrituristica con l’obiettivo attraverso attività turistiche di :

  • Incrementare il reddito aziendale
  • Contribuire alla sostenibilità economica delle imprese agricole
  • Creare o stabilizzare posti di lavoro all’interno delle aziende agricole

Beneficiari sono tutti gli agricoltori in attività ai sensi dell’art.9 del regolamento (UE) n.1307/2013 e delle norme nazionali di recepimento.

Condizioni di ammissibilità:  le imprese agricole devono essere già esistenti al momento della presentazione della domanda di aiuto L’attività agricola deve essere prevalente rispetto all’attività agrituristica Gli investimenti destinati al miglioramento dell’ospitalità aziendale sono ammissibili solo se migliorano l’offerta turistica secondo la classificazione vigente.

Allo stato attuale la delibera di approvazione per il bando per la misura 6.4 non è stato ancora approvata. Consulta la sezione del PSR 2014-2020.

Essere titolari di un'azienda agricola avviata è un requisito per chi voglia aprire un agriturismo, insieme alla disponibilità di immobili idonei all'esercizio.
L'attività agrituristica è definita dall'art.2 della legge regionale sull'agriturismo legge regionale n.37/2007 e dalla deliberazione della Giunta regionale n.59/2020 ed è sostenuta e promossa dalla Regione Liguria per tutelare, qualificare e valorizzare le specifiche risorse dell'agricoltura.

Con dgr n.532/2021 Approvazione del nuovo modello targa agriturismo, delle procedure per la concessione della licenza d'uso del marchio 'Agriturismo Italia' e modifica articolo 5 comma 3 punto b dgr n.59/2020 è stato modificato il modello di targa che tutti gli agriturismi devono apporre all'ingresso del luogo ove viene espletata l'attività agrituristica (art.20 della dgr n.59/2020 Disposizioni di attuazione per attività agrituristica).

Gli agriturismi in attività hanno tre anni di tempo, entro luglio 2024, per il cambio di targa adottando il nuovo modello approvato con dgr n.532/2021.

Il modello di targa può essere scaricato attraverso il servizio dedicato, inserendo negli appositi campi le seguenti specifiche:

  • denominazione agriturismo
  • classificazione, se presente
  • eventuale autorizzazione per le attività di fattoria didattica, oleoturismo, enoturismo

La targa deve essere di plexiglass trasparente, avere dimensioni 20X30 cm e spessore 8 mm con 4 fori per fissaggio a parete.

Si avvisa che il logo del Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste sulla targa è stato aggiornato.

Maggiori informazioni possono essere richieste a: lorenzo.sassi@regione.liguria.it

Per iniziare l'attività agrituristica bisogna presentare Scia - Segnalazione certificata di inizio attività al Suap - Sportello unico per le attività produttive competente per territorio. La Scia, scaricabile negli approfondimenti a fondo pagina, deve essere corredata dalla tabella di calcolo dell'attività agrituristica opportunamente compilata.

Informazioni

Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alle sedi provinciali del Settore ispettorato agrario regionale:

Approfondimenti

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