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Piccolo, carnoso, latteo: è il rundin. Si semina a filari ordinati a maggio e si raccoglie a settembre. Vecchio di secoli, è giunto in Liguria probabilmente dalla Spagna attraverso la Provenza nel XVII secolo e ha trovato nella Valle Argentina e sulle alture di Pigna e Conio un habitat ideale e un nome. Le tre varietà si differenziano per la forma e le dimensioni: reniforme e un pochino più grosso il pignasco, ovoidali e più piccoli gli altri due.
Il segreto della loro bontà e delicatezza è ovviamente il terreno, il sole, ma soprattutto l'acqua sorgiva e calcarea di questo angolo di Liguria. Coltivati sulle terrazze in pietra a secco, arrampicati alle canne legate a covoni, i fagioli di Badalucco, Pigna e Conio sono coltivati soprattutto da anziani che mantengono ancora viva la tradizione di questa coltura. Si consumano lessi conditi con olio extra vergine, aglio, alloro, salvia e qualche grano di pepe, secchi nelle saporitissime zuppe oppure in pastella nei frisceui. Ma il piatto simbolo è senz'altro la capra e fagioli.
Il presìdio Slow Food
I cicciarelli sono pesciolini affusolati, color argento e senza squame. Lunghi quanto le dita di una mano, vivono in banchi numerosi e si nascondono sotto la sabbia con movimenti rapidissimi. Cicciarelli è il nome in italiano: a Noli, da sempre, li conoscono come lussi o lussotti e, da sempre, li pescano con la "rete a sciabica". La sciabica è antichissima: pare l'abbiano portata gli Arabi, in Liguria esiste sicuramente dal 1200.
I dieci pescatori di cicciarello rimasti sono gli eredi di una grande tradizione; fino agli anni '60, infatti, Noli era un centro importante per la pesca, per il commercio e la lavorazione del pesce.
Ancora oggi tutti i pescatori hanno un carrettino di legno e la mattina vendono il pesce fresco sulla spiaggia. Ma i clienti sono pochi: soprattutto anziani, spesso vecchi pescatori. Basta spostarsi di qualche chilometro e nessuno ha mai sentito nominare i cicciarelli. Un vero peccato, perché in carpione sono favolosi e nella fritturina di pesce sono indimenticabili.
Il presìdio Slow Food
In Val Bormida sopravvive un'antica tecnica un tempo diffusa in tutto l'arco appenninico ligure e nelle valli piemontesi: l'essiccatura delle castagne nei "tecci". I seccatoi, o tecci, sono piccole costruzioni in pietra di un solo locale con il tetto di scandole. All'interno, all'altezza di due o tre metri da terra, un soffitto di graticci in legno, la graia, permette al calore e al fumo di raggiungere le castagne. Ancora oggi, nei castagneti dell'Alta Valle Bormida, si trovano tecci attivi nascosti fra alberi secolari.
Dopo la raccolta, le castagne, prevalentemente della varietà Gabbina (o Gabbiana), si pongono sui soffitti a graticcio, sopra un fuoco basso e costante alimentato dalla potatura dei castagni o dalla pula. A mano a mano che procede la raccolta, gli strati aumentano: in totale l'affumicatura si protrae per due mesi circa. Al termine delle varie fasi di raccolta, le castagne si girano, portando quelle inferiori allo strato superiore per rendere uniforme l'affumicatura. Dopo questa operazione, detta "girata", le castagne sono esposte al fumo ancora per cinque, dieci giorni e poi battute per eliminare la scorza.
Il presìdio si propone di valorizzare questa antica tecnica di raccolta e conservazione. Un consorzio di raccoglitori di castagne ha redatto un disciplinare di produzione che delimita l'area di raccolta e indica nei dettagli le modalità di affumicatura, di lavorazione e di trasformazione.
Il Presidio Slow Food
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- Allegato III - Modello Nulla Osta Import 2019 (4 Downloads)
- Allegato I - "Istruzioni Fitotax" (4 Downloads)
- Allegato II - "Fitotax2020" (4 Downloads)
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- Modello analisi (6 Downloads)
- Pieghevole Laraf (10 Downloads)
Il decreto del dirigente n.1412 del 26 febbraio 2024 ha approvato i disciplinari di produzione integrata per la vite e le floricole e ornamentali validi dalla data di pubblicazione del decreto stesso.
Tali disciplinari sono conformi alle Linee Guida Nazionali di produzione integrata anno 2024.
Per le colture diverse da vite, olivo, floricole e ornamentali, devono essere seguite le Linee guida nazionali di produzione integrata 2024
In questi disciplinari oltre all'aggiornamento delle schede di difesa integrata è stata aggiornata anche la sezione di tecniche agronomiche in modo da renderli conformi alla normativa relativa al sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi). Ogni disciplinare è costituito da due sezioni:
- la prima parte generale di tecniche agronomiche (che comprende anche l’indice generale)
- la seconda parte sulla difesa integrata e il controllo degli infestanti.
I disciplinari aggiornati sono consultabili e scaricabili da Sottomisura 10.1.A - Adesione ai principi dell'agricoltura integrata del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022.
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- Decreto del dirigente n.1329 del 3 marzo 2022 (5 Downloads)
- Decreto n. 2698 del 08 maggio 2020 (1 Download)
- Allegato (5 Downloads)
- Decreto del dirigente n. 2908 del 17 maggio 2021 (3 Downloads)
- Decreto del dirigente n. 2175 del 14 aprile 2021 (2 Downloads)
- decreto del dirigente n.1412 del 2024 (1 Download)
- Decreto del dirigente n.3106 del 18 maggio 2022 (5 Downloads)
- Decreto del dirigente n.264 del 19 gennaio 2023 (1 Download)
- Disciplinare di produzione integrata - vite - 2024 (1 Download)
- Disciplinare di produzione integrata - colture floricole e ornamentali (2 Downloads)
- Disciplinare di produzione integrata - olivo - 2024 (2 Downloads)
Dalla macchia al castagneto, alla faggeta al bosco di larici: un rapido susseguirsi di diversi paesaggi boschivi caratterizza la Liguria. Una varietà originata dall'elevata complessità morfologica e climatica concentrata in una stretta fascia di monti sul mare. Un patrimonio fragile le cui sorti dipendono dall'intervento dell'uomo.
Per salvare il nostro patrimonio boschivo sono necessarie la vigilanza e la collaborazione di tutti. Ogni cittadino può segnalare avvistamenti di focolai chiamando il
112, numero unico di emergenza
La Regione Liguria ha redatto una serie di norme per la sicurezza del cittadino e la tutela del bosco. In diventa volontario potrai trovare le informazioni utili per entrare a far parte del Volontariato AIB mentre in che fare in caso di incendio ci sono consigli da seguire in caso di avvistamento di un incendio boschivo.
Piccoli volontari crescono è la sezione dedicata ai futuri volontari AIB.
Il PSR 2014-2020 prevede con la misura 6.4 Incentivi per l’attività agrituristica con l’obiettivo attraverso attività turistiche di :
- Incrementare il reddito aziendale
- Contribuire alla sostenibilità economica delle imprese agricole
- Creare o stabilizzare posti di lavoro all’interno delle aziende agricole
Beneficiari sono tutti gli agricoltori in attività ai sensi dell’art.9 del regolamento (UE) n.1307/2013 e delle norme nazionali di recepimento.
Condizioni di ammissibilità: le imprese agricole devono essere già esistenti al momento della presentazione della domanda di aiuto L’attività agricola deve essere prevalente rispetto all’attività agrituristica Gli investimenti destinati al miglioramento dell’ospitalità aziendale sono ammissibili solo se migliorano l’offerta turistica secondo la classificazione vigente.
Allo stato attuale la delibera di approvazione per il bando per la misura 6.4 non è stato ancora approvata. Consulta la sezione del PSR 2014-2020.
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Deliberazione di Giunta regionale n.1324 del 24 ottobre 2008
Disciplina dell'attività agrituristica, del pesca turismo e ittiturismo e impegno fondi a favore di AGEA. Importo e liquidazione euro 2.000.000 (36 Downloads) - Allegato: procedure per la concessione degli aiuti per l'attività di agriturismo ai sensi della l.r.37/2007 (38 Downloads)