Dop: denominazione d'origine protetta

Il marchio DOP viene assegnato a prodotti agricoli e ad alimenti le cui caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.

Sono prodotti DOP:

  • Olio extravergine di oliva "Riviera Ligure" (Reg CEE 123/97). Caratteristiche :
    • tre menzioni geografiche: "Riviera dei Fiori" "Riviera del Ponente Savonese" "Riviera di Levante"
    • prima dop in Italia riconosciuta con estensione territoriale regionale
    • prima dop in Italia con adozione di un sistema di controllo pubblico
  • Basilico genovese. Caratteristiche:
    • varietà con qualità aromatiche uniche
    • adozione di un sistema di controllo pubblico

Igp: indicazione geografica protetta

Il marchio IGP viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e almeno una fase del processo produttivo (produzione, trasformazione, elaborazione) avviene in quella particolare area.
Tutte le fasi comunque devono seguire le regole del disciplinare di produzione (Reg. CEE 2081/92).

Sono prodotti IGP:

Stg: Specialità tradizionale garantita

Detto anche Attestazione di specificità (As), è il riconoscimento del carattere di specificità di un prodotto agro-alimentare, che, per caratteristiche qualitative e di tradizionalità, si distingue nettamente da altri prodotti simili. Ci si riferisce, quindi, a prodotti ottenuti secondo un metodo di produzione tipico tradizionale di una particolare zona geografica.

La pesca nel Mar Mediterraneo, dal punto di vista delle regioni periferiche marittime, ha un valore culturale, economico e sociale importantissimo. Di fatto, molte comunità costiere hanno vissuto, vivono e vogliono continuare a vivere del mare, in un contesto di pesca responsabile, rispettosa e in equilibrio con l'ambiente dal quale attingono la propria fonte di sostentamento.

La pesca mediterranea, in generale, è costituita da una flotta artigianale, nella quale spesso l'armatore è anche il capitano e l'equipaggio è formato da persone con vincoli familiari. Queste imbarcazioni salpano e rientrano in porto ogni giorno, dispongono di un sistema di vendita per la maggior parte dei casi collaudato e relazionato con le proprie comunità, attraverso i mercati del pesce o direttamente integrato nel mondo della ristorazione e del turismo. Caratteristica di questa tipologia di pesca è quindi la presenza di sistemi locali consolidati rappresentati da piccole comunità di pescatori, dove si registra grande professionalità derivante da cultura, tradizione ed esperienza tramandata per generazioni.

Da un punto di vista delle modalità di cattura, la pesca mediterranea si caratterizza per la sua multi-specificità, cioè si rivolge alla cattura di un numero elevato di specie, ed è una pesca selettiva grazie all'impiego di molteplici attrezzi, contrariamente a quanto avviene per la pesca del Nord Europa, prevalentemente mono-specifica, concentrata cioè sul prelievo massivo di singole specie. La specificità del Mediterraneo per lungo tempo non ha trovato un'adeguata rappresentatività nella politica europea della pesca. Solo recentemente è stato emanato un regolamento relativo alla pesca del Mediterraneo (Regolamento (CE) n.1967/2006).
Il regolamento è fortemente incentrato sulla protezione delle risorse, vietando la pesca di alcune specie ed aumentando la selettività di alcuni attrezzi, e sulla necessità di avviare programmi di gestione della pesca in grado di mantenere l'ambiente marino in equilibrio.

Scavare a mano i solchi, concimare, combattere la ruggine, raccogliere le piante e legarle per confezionare le caratteristiche trecce, sono gli ingredienti che rendono l'aglio bianco di Vessalico un prodotto ottimo e naturale.

La Cooperativa "A Resta" è nata nel 2000 per volontà di un gruppo di giovani agricoltori della Valle Arroscia che vogliono portare avanti la coltivazione dell'aglio seguendo le tecniche tradizionali.

L'obiettivo principale della Cooperativa è quello di recuperare e mantenere in vita questa coltivazione e quella di altre colture locali come quella dell'olivo, della castagna, del nocciolo e degli ortaggi.

La coltivazione dell'aglio di Vessalico sopravvive in zone isolate e poco valorizzate turisticamente ed è importante per l'economia della zona sostenere e ottimizzare la sua produzione.
I metodi di coltivazione tramandati per secoli da una generazione all'altra non devono andare persi anche se può essere utile integrarli con le nuove tecniche dell'agricoltura biologica per ottenere un prodotto con la qualità di sempre, ma in grado di rispondere alle esigenze del mercato.

Grazie al sostegno della Regione Liguria, in collaborazione con la Comunità Montana Alta Valle Arroscia, è stato creato il Presidio Slow Food dell'aglio di Vessalico che ha riunito una trentina di piccoli produttori e ha realizzato un marchio che lo distingue.
I presìdi sono progetti di Slow Food nati per salvaguardare e valorizzare prodotti eccellenti che rischiano l'estinzione.

Per avere maggiori informazioni sull'aglio di Vessalico puoi visitare la pagina dedicata all'aglio di vessalico.

Il pesto è il prodotto ligure per eccellenza ed è sicuramente il simbolo della Liguria più diffuso nel mondo. Per tutelare la sua produzione il 27 gennaio del 2003 a Genova è stato costituito il Consorzio del pesto genovese. La ricetta a cui si attengono i soci è quella tradizionale che vuole sette ingredienti.

La prima ricetta scritta del pesto che ci è giunta risale alla metà del 1800 e da allora non è cambiata. Mortaio in marmo e pestello in legno rimangono gli attrezzi indispensabili e la tradizione vuole che gli ingredienti siano sempre il basilico, l'aglio, l'olio extravergine di oliva, il parmigiano, il pecorino sardo, i pinoli e pizzico di sale grosso.

Per preparare il pesto occorre innanzitutto lavare in acqua fredda quattro mazzi di basilico, naturalmente genovese, e metterli ad asciugare su un canovaccio. Nel frattempo nel mortaio si deve pestare uno spicchio d'aglio ogni trenta foglie di basilico.
L'aglio deve essere dolce, il suo gusto si deve sentire nel sottofondo senza prevalere.
Dopo aver aggiunto qualche grano di sale grosso è il momento delle preziose foglioline di basilico.
Gli oli essenziali del basilico sono conservati nelle vescicole delle sue foglie e, per ottenere il gusto migliore, queste non vanno pestate gravemente ma è necessario ruotare leggermente il pestello in modo da stracciare, non tranciare, le profumate foglioline.

Il suono del pestello di legno contro i bordi del mortaio accompagna il nostro lavoro. Quando il basilico rilascia il suo caratteristico liquido verde brillante è il momento di aggiungere una manciata di pinoli che ammorbidiscono e amalgamano la salsa.

A questo punto non dobbiamo dimenticare i due formaggi: il parmigiano reggiano e il pecorino sardo entrambi DOP, da utilizzare adeguatamente stagionati.

Infine va versato a goccia l'olio extravergine d'oliva, naturalmente italiano, dal sapore non particolarmente aggressivo e non particolarmente intenso, per sposare tutti gli ingredienti senza sopraffarli.

La lavorazione del pesto deve avvenire a temperatura ambiente e deve terminare nel minor tempo possibile per evitare problemi di ossidazione.
Quando il pesto è pronto può essere utilizzato per condire la pasta tipica ligure come le troffie, le trofiette, le trenette avvantaggiae, i mandilli de saea e può essere aggiunto per dare gusto al minestrone di verdure.

 

 

 

Molti prodotti tipici che la Liguria può vantare sono diventati i veri e propri simboli dell'enogastronomia ligure nel mondo.

La tutela e la promozione dei prodotti tipici della nostra regione è importante sia per l'economia locale sia perché queste produzioni rappresentano una parte della storia dei liguri.
Il Consorzio del pesto genovese, il Consorzio dell'olio extravergine d'oliva e la Cooperativa "A resta" per l'aglio di Vessalico sono associazioni nate proprio con lo scopo di mantenere in vita la tecniche tradizionali di produzione di queste specialità liguri, per non perdere cioé le peculiarità che li rendono inimitabili.

Il pescaturismo è una iniziativa sostenuta dalla Federcoopesca per fare vivere a turisti e appassionati un'avventura in mare al fianco di pescatori professionisti.
Nato come progetto di riconversione ambientale per le aree marine protette è oggi praticato in quasi tutte le regioni costiere italiane.
In Liguria le cooperative che praticano il pescaturismo sono circa una decina localizzate su tutto l'arco costiero.
Il pesca turismo è la maniera migliore per avvicinarsi ai segreti della pesca, condividere una giornata al largo con gente del mestiere su un peschereccio o su un gozzo imparando a usare palamiti, cianciali e reti da posta o assistendo in rigoroso silenzio alla "salpata a mano" delle reti in fibra naturale della tonnarella di Camogli.
Al tempo stesso è il modo più vero per capire realmente come si vive per mare riscoprendo da una diversa prospettiva la costa e i borghi marinari e gustando pesce freschissimo cucinato con ricette tradizionali.

La passione per il mare diventa così turismo responsabile nel pieno rispetto dell'ambiente e delle tradizioni locali. In concomitanza a questo tipo di iniziativa, e per entrare meglio nella cultura dei luoghi, si sta diffondendo anche l'ittiturismo (www.ittiturismo.it), cioè l'abitudine di ospitare i turisti nelle case dei pescatori.

Il pescaturismo è aperto a tutti, con la possibilità di imbarcare anche i minori di quattordici anni se accompagnati da un maggiorenne.
E' praticato da pescatori professionisti muniti di apposite autorizzazioni rilasciate dalle Capitanerie di Porto. Il turista può contattare i comandanti delle motobarche attraverso le associazioni di categoria o direttamente nei porticcioli e stabilire con loro le modalità dell'escursione. Può essere svolto durante tutto l'anno naturalmente con condizioni meteomarine favorevoli, ossia con mare inferiore a forza due. Le attività sono previste anche nelle ore notturne per consentire la partecipazione a quei particolari tipi di pesca che avvengono tradizionalmente dal tramonto all'alba, come ad esempio la pesca al totano con la luce ad acetilene o quella del calamaro, pagello, occhiata, bopa, con le lenze.
Per ulteriori informazioni puoi visitare i siti di Lega pesca (www.legapesca.it) e AGCI pesca (www.agcipesca.it).

Per escursioni in Liguria:

  • Provincia di Genova
    • Cooperativa Pescatori Nervi, Via Caboto 21r, 16167 Genova- Telefax: 010 323933
    • Cooperativa Pescatori Camogli, Via della Repubblica 140, 16032 Camogli- Tel 0185.772600 Fax 0185.772691
    • Cooperativa Lavoratori piccola Pesca di Chiavari, Via Lungomolo di Levante Box 48 16043 Chiavari-Tel: 333.28.67.982
    • Cooperativa Pescatori Sestresi, Viale Rimembranza, 16039 Sestri Levante- Tel: 0185.479112
    • Pescatori Portofino Piccola Società Cooperativa, Salita S. Giorgio 6, 16034 Portofino- Cell.: 335.54.28.344 Tel: 0185.269231
    • Cooperativa Pescatori Boccadasse, via Aurora 7R, 16146 Genova, tel: 010.8568866
  • Provincia di Imperia
    • Cooperativa Pescatori Imperia, Via Amendola 43/5, 18100 Imperia- Tel: 0183.273621; Tel: 0183.290940 fax: 0183.290940

    • Cooperativa Imperia Pesca, Via A. Doria n. 44, 18100 Imperia- Tel: 0183.29.59.69; Tel: 0183.290940 fax: 0183.290940
  • Provincia di La Spezia
    • Piccola Società Coop. Pescatori 5 Terre, Via Telemaco Signori 118, 19017 Riomaggiore- Cell: 335.13.31.595; Tel: 0183.29.09.40 fax: 0183.29.09.40
  • Provincia di Savona
    • Piccola Soc. Coop. Il Gagollo, Piazza Giulio II 4/12, 17100 Savona- Cell: 348.26.05.503; Tel.: 019.8401020 fax. 019.805753

    • Cooperativa San Filippo, Via degli Orti 63, 17031 Albenga- Tel.: 0182.51959 fax: 0182.51959; Tel.: 0182.55.96.07 fax: 0182.55.96.07

Per approfondire: è scaricabile in formato .pdf un manuale per accompagnare gli operatori verso l'organizzazione di nuove attività di ittiturismo e pescaturismo. Attraverso queste "linee guida" si mettono a disposizione informazioni sull'attuale normativa, sulla sicurezza, l’igiene degli ambienti e degli alimenti, gli obblighi fiscali e previdenziali, gli uffici presso i quali recarsi e quale documentazione presentare per avviare queste attività. Si propongono, inoltre, suggerimenti e buone prassi sulle modalità di accoglienza e assistenza del turista.

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  • Regione Liguria - piazza De Ferrari 1 - 16121 Genova tel. +39 010 548.51 - fax +39 010.548.8742
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