Il disciplinare di produzione sta alla base della certificazione di qualità.
Nel caso del vino il disciplinare è la norma a cui si deve far riferimento per ottenere un vino a DOCG, DOC, IGT. Il disciplinare è redatto in base alle tradizioni, come per la tipologia di forma d'allevamento del vigneto, o per i vitigni utilizzati.
I disciplinari sono divisi in articoli in cui si specifica:
- la denominazione, a che vitigni si riferisce, in che percentuale e la zona esatta (confini amministrativi e territoriali);
- la resa dell'uva, il titolo alcolometrico minimo dell'uva, la densità delle viti;
- come deve avvenire la vinificazione;
- le caratteristiche tecniche del prodotto finito come colore, odore, gradazione alcolica effettiva, acidità totale, estratto secco minimo;
- le designazioni (ovvero gli specifici nomi legali dei vini previsti in seno alla denominazione/indicazioni), le menzioni (ad esempio, riserva, millesimato, ecc.), le prescrizioni per l'etichettatura e presentazione del prodotto;
- notizie storiche e legami con il territorio;
- organismo di controllo designato (l'ente di certificazione).
La severità dei requisiti specificati nella norma cresce da IGT a DOC a DOCG a DOCG con sottozone.
I vini che hanno ottenuto il marchio doc o igt in Liguria sono attualmente dodici:
- 8 DOC: Rossese di Dolceacqua, Ormeasco di Pornassio, Riviera Ligure di Ponente, Valpolcevera, Golfo del Tigullio, Colline di Levanto, Cinque Terre, Colli di Luni
- 4 IGT: Colline Savonesi, Liguria di Levante, Colline Genovesi, Terrazze dell’Imperiese.
Di seguito trovi la mappa dei vini liguri con la distribuzione sul territorio delle varie tipologie e i relativi disciplinari di produzione.
L'Associazione Viticoltori della provincia di Imperia ha presentato a novembre 2023 una proposta di modifica del disciplinare al vino DOP Rossese di Dolceacqua, consultabile qui di seguito tra i documenti allegati.
Consulta nella sezione "Vetrina" le schede di dettaglio.