La zona di allevamento dei mitili è localizzata nel golfo della Spezia, nel tratto di mare compreso tra l'isola del Tinetto e punta Bianca, nel promontorio di Montemarcello.
La morfologia e le condizioni ambientali favorevoli (soprattutto la mancanza di mareggiate), la profondità dei fondali e le correnti sotterranee di acque dolci creano i presupposti ottimali per la crescita e lo sviluppo dei mitili.

I mitili vengono allevati in vivai di ampiezza variabile tra i cinquecento e i duemila metri quadrati, costituiti da pali in ferro zincato piantati sul fondale o da galleggianti collegati tra loro da corde di nylon, tese sotto il livello del moto ondoso, a cui sono annodati i cosiddetti "pergolati" o "reste" su cui crescono i mitili. Le reste sono a loro volta formate da reti di nylon a calza tubolare in numero di due, poste una dentro l'altra, all'interno delle quali vengono posti i singoli mitili.

Nel corso del ciclo di allevamento (variabile da tredici a quindici mesi) le reti vengono sostituite più volte, utilizzando maglie di dimensioni opportunamente crescenti.
Trascorsi tre mesi dall'inseminazione e successivamente ogni quarantacinque giorni, le reste vengono issate sul fuso e lasciate alla luce per ventiquattr'ore, in modo da bloccare la formazione di parassiti o di alghe, e vengono eliminati i mitili morti o di dimensioni minori.
I mitilicoltori, a bordo della loro imbarcazione chiamata "schio", afferrano e issano le corde con i mitili adesi e scelgono i frutti più grossi fino al raggiungimento della quantità di raccolta stabilita.

I mitili vengono posti in apposite vasche in cui viene mantenuto il flusso di acqua sterilizzata per la durata di ventiquattr'ore. Attraverso il meccanismo di filtrazione tipico di questi organismi, i molluschi filtrano l'acqua sterile per procurarsi il cibo e in tal modo si liberano dell'eventuale carica batterica in eccesso. L'impianto ha adottato il procedimento di sterilizzazione all'ozono, caratterizzato da un'elevata attività germicida a lungo termine nei confronti di virus e batteri e tale da non modificare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Successivamente il prodotto viene confezionato all'interno dello stabulatore stesso, utilizzando macchine insacchettatrici automatiche che sottopongono i mitili a un ulteriore lavaggio con acqua ozonizzata. Una volta racchiusi entro reti per alimenti, viene apposta la data di confezionamento comprovante la freschezza del prodotto. Recentemente sono state avviate attività sperimentali per la produzione di ostriche.

L'impianto di itticoltura della Spezia nasce nel 1987 come impianto in-shore per l'allevamento di orate e branzini, in località Punta Pezzino nel golfo delle Grazie a Portovenere. Nel 2004 è stato realizzato il primo lotto di 8 gabbie galleggianti off-shore a due miglia al largo dell'isola Palmaria, nelle acque cristalline delle Cinque Terre.
La produzione è di circa 400 tonnellate annue (orate, branzini e ombrine) che riforniscono esercizi della grande distribuzione oltre ad una capillare rete di vendita regionale.
Vengono effettuate tre pescate settimanali nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì; il prodotto appena pescato viene posto in contenitori con acqua di mare e ghiaccio e portato immediatamente nello stabilimento dove viene incassettato, pesato e spedito ai clienti.

Al largo di Lavagna, nel golfo del Tigullio tra Sestri Levante e Portofino, è stato realizzato nel 2000 il primo impianto di allevamento in mare aperto. La localizzazione dell'impianto, a 2 km dalla costa con vasche ampie e profonde, offre alle specie ittiche allevate spazi di vita ottimali ma soprattutto il rispetto del ciclo vitale di ognuna. L'accrescimento non forzato rispetta il metabolismo dei pesci, seguendo il naturale svolgersi delle stagioni, senza forzature esterne consentendo di ottenere un prodotto di eccellente qualità.

Il processo produttivo è stato progettato e realizzato per garantire il raggiungimento di elevati standard qualitativi delle proprietà organolettiche, del sapore e consistenza delle carni, della qualità nutrizionale, del rapporto bilanciato tra proteine e grassi, della sicurezza alimentare, corretta alimentazione, assenza di contaminanti e di organismi geneticamente modificati (OGM), e della qualità igienico sanitaria, dovuta ad assenza di trattamenti disinfettanti e antibiotici.

L'allevamento ittico nel Golfo di Alassio nasce nel 2002 con la posa delle gabbie off-shore sommergibili ad una profondità di 50 metri e la semina di avannotti di spigole e saraghi. Il Golfo di Alassio è caratterizzato da acque pulite e correnti forti e costanti che consentono al pesce allevato di vivere in un ambiente con costante ricambio d'acqua che apporta grandi quantità di ossigeno, plancton e altri nutrienti. Il pesce è indotto a muoversi in continuazione per far fronte alle correnti marine, consentendo l'ottenimento di prodotti con carni sode e prive di grasso. Le ridotte dimensioni dell'impianto permettono di seguire ogni singolo processo produttivo, dalla scelta degli avannotti al trasferimento in mare aperto, dove i pesci sono allevati con mangimi di prima scelta certificati.
La vicinanza dell'impianto alla costa permette di prelevare solo la quantità richiesta dal mercato locale al momento dell'effettiva richiesta, consentendo al pesce di arrivare sulle tavole dei consumatori dopo poche ore dalla pesca garantendone la completa freschezza.

Da molti anni gli allevatori liguri hanno costituito delle associazioni. Alle Associazioni provinciali (Apa) e a quelle di livello regionale (Ara) appartengono allevatori senza distinzione di specie e razza di bestiame allevato. In armonia con la programmazione agricola regionale queste realtà associative hanno assunto un carattere tecnico, e abitualmente operano nel quadro della politica generale e delle direttive organizzatve dell'Aia (Associazione Italiana Allevatori).

Il lavoro svolto si propone di definire metodi di allevamento più moderni e razionali, attenti al benessere degli animali e alle normative in materia di salute pubblica e di rispetto dell’ambiente, cercando di valorizzare al meglio il bestiame allevato e i prodotti da questo derivati. Seguendo le indicazioni del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Regione Liguria, dal 2014 queste Associazioni si sono organizzate a livello regionale per ottimizzare le spese e migliorare i servizi che offrono ai propri associati.

La legge regionale n. 36/2000 e le delibere di Giunta n.1117/2008n.1222/2008 e n.754/2015 normano in Liguria le diverse associazioni di allevatori.

ARA - Associazione regionale allevatori della Liguria

via Vittorio Veneto 149 - 16018 Mignanego (GE)
tel. 010 58 19 38
e-mail: aradellaliguria@gmail.com
sito web: www.araliguria.it
presidente: Stefano Ghiso
direttore: Adriano Tuo

ARA - Sede di Genova

via Vittorio Veneto 149 - 16018 Mignanego (GE)
tel. 010 58 19 38 - fax 010 772 16 55
coordinatore: Giampaolo Risso

APA - Sede di Imperia

viale Europa 2b - 18100 Imperia
tel. 0183 27 30 20 - fax 0183 27 30 20 
coordinatore: Riccardo Perlini

APA - Sede della Spezia

Via Scopesi 141 - 19020 Sesta Godano (Sp)
tel. 0187 87 00 11 - fax 0187 87 00 11 

APA - Sede di Savona

Centro Arieti – Cairo Montenotte
tel. 019 80 25 92 - fax 019 80 25 92 
e-mail: apasavona@libero.it
coordinatore: Riccardo Perlini

Laboratorio regionale analisi delle produzioni zootecniche

via Marconi 171 - 16010 Masone (Ge)
tel. 010 92 60 32 - fax 010 92 61 68
e-mail: apagelab@panet.it

La Regione Liguria ha realizzato la Carta dei tipi forestali dell'intero territorio ligure boscato per le attività di controllo e pianificazione nell'ambito della programmazione forestale regionale. L'obiettivo era dotare la Regione di uno strumento univoco di classificazione del patrimonio forestale ligure, in linea con realtà territoriali di regioni limitrofe e aggiornato a una visione del bosco maggiormente consapevole dei processi naturali, dei riflessi della selvicoltura sull'assetto del territorio e, in generale, della necessiià di soddisfare le diverse funzionalità della copertura forestale.
La realizzazione della Carta dei tipi forestali della Liguria rappresenta un valido strumento operativo rivolto ai tecnici e gestori forestali, ai fini della definizione delle destinazioni e degli interventi selvicolturali più appropriati, a una scala nominale di dettaglio 1:25.000.

Il metodo di classificazione usato è stato realizzato da Ipla spa nell'ambito del Progetto Interreg IIIC Robinwood - 2006. Successivamente, è stato pubblicato il manuale "I tipi forestali della Liguria" e sono state effettuate attività divulgative rivolte a enti e professionisti operanti nel settore. 
Il rilevamento ha interessato l'insieme delle categorie forestali individuate per la Regione Liguria indicate nel manuale, che riporta nel testo e negli allegati la legenda e la descrizione delle singole voci. 
La carta è costituita da un mosaico perfettamente tassellato e congruente con le informazioni dell'antropizzato, delle aree percorse dal fuoco, delle aree non coperte da vegetazione e con le altre cartografie regionali (tra cui l'uso del suolo). Insieme alla carta, il progetto ha interessato anche una rete di punti di controllo a terra che costituisce un livello informativo autonomo in cui ogni occorrenza contiene:

  • specifiche informazioni a terra
  • link alle fotografie orientate acquisite con camera digitale
  • coordinate GPS con precisione compatibile con le tolleranze ammesse per scala 1:25.000

Per la realizzazione del prodotto cartografico è stata usata la tecnica tipica della fotoanalisi e fotointerpretazione satellitare e aerea a video d'immagini ad alta risoluzione.

La Carta dei tipi forestali della Regione Liguria - scala 1:25.000 è un sistema aperto, implementabile nel tempo, integrabile e sostituibile per parti. Sono rappresentati un livello poligonale "tipi_forestali_pg" che descrive le tipologie forestali classificate secondo la legenda formulata dall'Ipla, e un livello puntuale "tipi_forestali_pt" che contiene i punti di controllo a terra utili alla verifica e taratura delle chiavi fotointerpretative. È disponibile la versione GIS- client (Geomedia) e la versione web consultabile nel repertorio cartografico regionale.

E' attivo il servizio di conversione e download in formato Open delle coordinate e dei metadati, espressi in formato INSPIRE.

Il FotoAtlante raccoglie le foto a terra che illustrano in modo esaustivo le singole tipologie forestali, gli esempi d'acquisizione digitale dei poligoni sull'immagine satellitare e l'elenco dei supporti cartografici consultati per la fotointerpretazione dei singoli tipi forestali.

Il Programma Forestale Regionale (Pfr) ha individuato la necessità che la pianificazione forestale sia articolata su tre livelli:

  • il primo, a scala regionale, è costituito proprio dal Pfr,
  • il secondo, a scala di comprensorio, deve tradurre in modo partecipato gli obiettivi generali in strategie territoriali definite
  • il terzo, riferito alle proprietà singole o associate, detta indicazioni puntuali sulla gestione operativa dei boschi. Si tratta in sostanza dei Piani di assestamento e utilizzazione dei patrimoni silvo-pastorali previsti dalla legge regionale n.4/1999 e dei Piani di gestione forestale, introdotti proprio col Pfr.

Pianificazione di secondo livello

Definiti Piani Forestali Territoriali di Indirizzo (Pfti), i piani di secondo livello costituiscono una novità per la Regione Liguria.
A tal fine, nell'ambito delle attività previste dal progetto Alcotra Renerfor, sono in via di definizione due piani sperimentali, riferiti ai comprensori dell'Alta Valle Arroscia (in provincia di Imperia) e dell'ex Comunità montana Pollupice (in provincia di Savona).

Su indicazione del Pfr i piani devono essere definiti mediante un approccio partecipato, ossia coinvolgendo nella fase di predisposizione i soggetti locali, pubblici e privati, interessati alle tematiche di sviluppo e valorizzazione territoriale a partire dalla risorsa forestale.
L'attività è in corso; accanto ad incontri diretti con gli interessati sono anche disponibili delle pagine appositamente predisposte per comunicare e partecipare attivamente con il proprio contributo all'attività di pianificazione.

Partecipa ai Piani Forestali Territoriali di Indirizzo (PFTI)

Pianificazione di terzo livello

Il terzo livello di pianificazione, ordinariamente a scala di proprietà, singola o associata, è in Liguria rappresentato dai Piani di assestamento e utilizzazione dei patrimoni silvo-pastorali (PdA, obbligatori per le proprietà pubbliche di superficie superiore a 100 ettari) e dai Piani di gestione forestale (Pgf), normalmente utilizzati per le proprietà private.

Per omogeneizzare la redazione e strutturare compiutamente i contenuti dei due tipi di piano il Programma Forestale (PFR) rimanda alla Giunta regionale la competenza nella puntuale definizione delle disposizioni attuative per i piani forestali di terzo livello. A tal fine, con la deliberazione di Giunta regionale n.1082/2011, furono inizialmente approvate specifiche “Disposizioni regionali per la pianificazione forestale di terzo livello”; nel tempo si sono tuttavia resi necessari degli aggiornamenti, sia per intervenuti cambiamenti nell’assetto istituzionale delle competenze, sia per un necessario adeguamento di contenuti tecnici e amministrativi, anche funzionali alla implementazione di un sistema informativo forestale. Dopo un primo aggiornamento nel 2016, approvato con la dgr n.1158/2016, è stato pertanto definito, a fine 2018, un ulteriore aggiornamento delle disposizioni.

Il decreto del direttore generale n.3464 del 21 dicembre 2018 ad oggetto L.r. n. 4/1999 "Norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico". Approvazione del documento "Disposizioni per la pianificazione forestale di terzo livello - Aggiornamento 2018 - adeguamento al Sistema Informativo per l’Assestamento Forestale (SIAF)"
è pertanto il testo unico coordinato di riferimento per la pianificazione forestale di terzo livello in Liguria.

Nel paragrafo Download è disponibile il documento approvato.
E’ inoltre possibile scaricare gli schemi di preventivo (in formato .xls) che devono essere utilizzati per la quantificazione dei costi di redazione dei Piani di assestamento (PdA) e dei Piani di gestione (PGF).
Nella sezione è anche scaricabile il modulo per ottenere il codice del “complesso forestale” da pianificare ed, eventualmente, richiedere cartografia digitale.

L’applicativo SIAF (Sistema Informativo per l’Assestamento Forestale), il cui utilizzo è stato introdotto proprio con l’aggiornamento in questione, è interamente sviluppato su base di programmi open source, che non obbligano l’utente utilizzatore ad acquisire licenze onerose.

Il SIAF è disponibile all'indirizzo web: foreste.eu/liguria.php.

Per l’utilizzo dell’applicativo, il tecnico pianificatore deve richiedere, una sola volta, le credenziali per accedere (login) al sito (ossia user name e password), scrivendo una mail a pianiforestali@regione.liguria.it, che è una casella appositamente creata per le comunicazioni inerenti i temi della pianificazione forestale.

La L.R. n. 50/2009 a sostegno dei settori pesca e  acquacoltura marittima ha come obiettivo di adeguare la normativa regionale alle disposizioni comunitarie con particolare riferimento agli interventi finanziabili per favorire un processo di modernizzazione in entrambi i settori.
In particolare, si incentivano:

  • la razionalizzazione e l'ammodernamento delle attrezzature per la pesca, per l'acquacoltura e la mitilicoltura marittime
  • le attività di lavorazione, commercializzazione e conservazione dei prodotti
  • le attività di ittiturismo e pescaturismo
  • la ricerca e l'assistenza tecnica agli operatori del settore

Le disposizioni attuative della Legge Regionale n.50/2009 per l'erogazione dei contributi regionali saranno predisposte solo in seguito all'approvazione da parte della Commissione Europea della legge stessa in materia di compatibilità di aiuti di stato, ai sensi degli articoli 87 e 88 del Trattato istitutivo. In attesa restano in vigore le disposizioni vigenti ai sensi della L.R. n.23/1996.

Il "Rapporto sullo stato delle foreste in Liguria" è un report organizzato che fornisce elementi conoscitivi sui temi forestali in Liguria, una regione il cui territorio è coperto per oltre il 70% da boschi, la più alta percentuale in Italia. Dopo la prima e positiva esperienza con il Rapporto del 2008, la Regione ha realizzato un secondo "RaFL" nel 2010 e ha ulteriormente aggiornato la pubblicazione con riferimento all'anno 2013.

Informazioni, notizie, novità e curiosità adatte ad un pubblico vasto, ma interessato alla tematica e insieme uno strumento di lavoro per gli addetti delle diverse filiere forestali, che possono oggi avere un quadro più chiaro di ciò che offre il settore, delle sue criticità e dei suoi margini di sviluppo.

Il report, in particolare tramite gli appositi indicatori che tracciano una tendenza, analizza i diversi temi affrontati che offrono una reale dimensione di quella che si definisce "multifunzionalità forestale": gestione delle foreste, imprese e lavoro nel bosco, prodotti legnosi e non legnosi, protezione dagli incendi, dalle avversità fitosanitarie e funzione di protezione idrogeologica, tutela della biodiversità, caccia e pesca nelle acque interne nonché funzioni ambientali, turistiche, didattiche e sociali svolte dal patrimonio forestale della Liguria.

RaFL 2013
Il Dipartimento Agricoltura, Sport, Turismo e Cultura ha riproposto, sempre in collaborazione con la “Compagnia delle Foreste” di Arezzo, il collaudato schema di presentazione del settore forestale già realizzato con le precedenti edizioni del Rapporto. Oltre al volume, che come “focus” contiene un approfondimento sull’attuazione delle misure di interesse forestale del PSR 2007/2013, è stato realizzato anche un video divulgativo, relativo a 9 “buone pratiche” forestali sostenute proprio tramite le misure di aiuto del PSR, funzionale a divulgare quanto di positivo è stato realizzato e contestualmente a diffondere le potenzialità della nuova programmazione 2014/2020. 
Il risultato è nuovamente un lavoro veramente “ricco” di spunti, dati e informazioni. In particolare sono oltre 120 i soggetti coinvolti nella predisposizione del volume e del video collegato, che riuniti in 10 gruppi di lavoro tematici hanno raccolto e definito 56 novità e notizie dal settore, 53 indicatori, 80 grafici, 54 tabelle e 55 fotografie, il tutto concentrato in 132 pagine.

RaFL 2010
Il lavoro, coordinato dalla "Compagnia delle Foreste" e realizzato in particolare con il Dipartimento Agricoltura, Turismo e Cultura, è un'interessante fonte di dati sulle foreste liguri nonché una vera e propria "palestra di lavoro comune" per i tanti attori del settore. Il risultato è riassunto in un volume di 128 pagine che raccoglie 50 novità e notizie, 4 focus tematici sui progetti europei in campo forestale attivati dalla Regione e 52 indicatori suddivisi nelle 10 tematiche del Rapporto. Nel complesso, lavorando all'interno dei 10 gruppi tematici attivati, hanno contribuito al progetto circa 120 persone: sono questi i numeri del RaFL 2010, che confermano la forza del progetto e la qualità del risultato finale.

Per questa edizione, oltre al volume è stata realizzata una brochure sintetica bilingue (IT - EN) che riassume ulteriormente i principali risultati del Rapporto, al fine di una lettura ancora più immediata. Infine è stato realizzato un video divulgativo della durata di circa 8 minuti che, attraverso la voce dei Coordinatori dei gruppi di lavoro tematici, diffonde le principali informazioni raccolte.

RaFL 2008
Il "Rapporto sullo stato delle foreste in Liguria" relativo all'anno 2008 è il primo strumento informativo realizzato dalla Regione Liguria con il particolare approccio divulgativo e interdisciplinare che caratterizza i "RaFL". Il lavoro, coordinato da Compagnia delle Foreste, ha visto l'attivazione di 10 gruppi di lavoro con altrettanti coordinatori, la definizione di 37 novità e notizie, un focus su 6 progetti pilota per la valorizzazione dell'attività forestale, l'organizzazione di 47 indicatori e il coinvolgimento di 80 persone nei gruppi di lavoro tematici: un primo importante risultato che dimostra la qualità del progetto.

Il Programma Forestale Regionale (PFR), previsto dalla L.R. n. 4/1999, Norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico, nasce da una esigenza manifestata da chi, direttamente o indirettamente, deve confrontarsi con il settore forestale in Liguria.
Infatti, in una realtà come quella ligure, così marcatamente "a vocazione forestale" (quasi tre quarti del territorio regionale sono coperti da boschi), la politica di gestione del patrimonio boschivo risulta particolarmente urgente e necessaria non solo per tracciare precise linee di pianificazione, che effettivamente rispondano alla realtà socioeconomica e territoriale, ma anche per valorizzare questa risorsa e possibilmente dare un nuovo slancio al settore. Infatti i boschi liguri, seppure con qualche rimarchevole eccezione, raccolgono l'eredità di troppi decenni di abbandono, per cui - in molti casi - da «risorsa» sono diventati una «criticità» territoriale.

Il PFR interpreta questa esigenza sapendo che il bosco non ha bisogno dell'uomo, ma l'uomo ha bisogno del bosco. Per cogliere le numerose funzioni che i boschi possono svolgere è spesso necessario avere una parte attiva nella loro gestione.
La Regione ha impostato il lavoro di redazione del PFR con un approccio partecipato e condiviso con il territorio (participatory planning) e le istituzioni (centrali e decentrate), per tenere effettivamente conto dei vari livelli d'interesse che ruotano intorno alle attività di gestione del bosco.

La Protezione civile è un sistema integrato di enti, strutture e corpi operativi che:

  • agisce coordinatamente a livello statale, regionale, provinciale e comunale
  • svolge le funzioni essenziali della previsione, della prevenzione, del soccorso, del superamento dell'emergenza e del ritorno alle normali condizioni di vita sui territori colpiti dalla calamità o catastrofe.

E' coordinato dal Presidente del Consiglio dei ministri attraverso il Dipartimento della Protezione civile.

L'attività della Protezione civile ligure è regolata dalla L.R. n.45/1996 e dalla L.R. n.9/2000 e fa riferimento al Settore Protezione civile ed emergenza della Regione Liguria e all'Assessorato ambiente e sviluppo sostenibile, attività di protezione civile, caccia e pesca acque interne, altra economia e stili di vita consapevoli.

Per conoscere quali sono le attività svolte dalla Protezione civile, la normativa nazionale e regionale, le misure di prevenzione da attuare in caso di situazioni di rischio potenziale, visita le pagine di Regione Liguria (www.regione.liguria.it).

Per avere maggiori informazioni sulle attività sul territorio di Regione Liguria consulta la selezione di articoli della protezione civile.

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