La produzione di fiori, piante in vaso e fronde verdi costituisce il settore trainante dell'agricoltura ligure con circa il 75% della produzione lorda vendibile regionale.

La vocazione territoriale e la tradizionale specializzazione nella coltivazione di fiori e piante nelle province di Imperia e Savona hanno favorito la costituzione del Distretto agricolo florovivaistico del ponente con lo scopo di riunire insieme e poter rappresentare al meglio tutte le categorie che rientrano nella filiera produttiva, incentivare ricerca e sperimentazione, programmare e promuovere le produzioni.
La produzione vendibile delle aziende che operano nel Distretto, che ha i suoi poli di eccellenza in Sanremo ed Albenga, raggiunge i 460 milioni di euro, almeno 250 dei quali riguardano l'esportazione.

Le aziende florovivaistiche liguri impegnate nella produzione sono oltre 6.100 con 14.300 addetti, mentre sono 21.600 gli occupati nell'intera filiera.
La produzione del Distretto del ponente costituisce circa il 20% del totale del valore produttivo nazionale e nel suo territorio operano 5.500 operatori commerciali, 410 grossisti e 140 esportatori con un movimento medio di cento autotreni che riforniscono quotidianamente le altre province italiane.
Proprio la "produzione" è stata individuata dal Programma triennale del Distretto come l'obiettivo primario da incrementare attraverso lo sviluppo di politiche e strategie regionali basate soprattutto sulle innovazioni di processo (ottimizzazione dei processi produttivi) e sulle innovazioni di prodotto (programmazione e scelta delle colture).

I costi come quello per il riscaldamento delle serre rendono difficile la competitività di alcune produzioni soprattutto rispetto a Paesi extraeuropei. La necessità del contenimento dei costi sta facendo orientare ancora maggiormente la produzione verso fiori coltivabili in pieno campo o in serra con un ridotto consumo energetico, come ranuncoli, papaveri, calendule oppure fronde fiorite o ornamentali.

Le strategie regionali di programmazione in agricoltura, a partire dal Piano di sviluppo rurale 2007-2013, sono rivolte a fornire un adeguato supporto allo sviluppo dell'intera filiera favorendo la flessibilità e l'incremento della produzione, il ricambio generazionale in azienda, l'ampliamento delle superfici a disposizione.
Il progetto Miglioramento delle statistiche congiunturali delle colture floricole ed orticole del Ministero per le Politiche agricole e forestali ha prodotto una relazione dettagliata del comparto florovivaistico
In Liguria le aziende a produzione floricola ammontano a 3.306 (su 6.358 totali comprensive delle altre regioni in oggetto) con una superficie di 2.191 ettari (su 5.299 ettari totali). Sono state elaborate anche tabelle più dettagliate per le aziende a produzione di fiore reciso e vasi fioriti: per il fiore reciso la Liguria si colloca al secondo posto con il 15,8% sorpassata solo dal 27,2% della Campania. 
La relazione, scaricabile in formato .pdf, rappresenta il documento più aggiornato sullo stato del comparto florovivaistico in Italia.

 

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente, degli equilibri naturali e della biodiversità, e che cerca di offrire al consumatore prodotti genuini ottenuti nel rispetto del ciclo della natura. L’azienda agricola biologica è un unico “agro-eco-sistema” nel quale l’attività dell’uomo si inserisce utilizzando tecniche rispettose della fertilità del suolo, delle singole colture, degli animali e dell’equilibrio ambientale: tali tecniche escludono l’impiego di concimi, fitofarmaci e medicinali veterinari chimici di sintesi, e organismi geneticamente modificati (Ogm).

Con legge n. 23 del 9 marzo 2022 sono state date le Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico che disciplinano:
1. il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti
2. i distretti biologici e l’organizzazione della produzione e del mercato biologico
3. le azioni per la salvaguardia, la promozione e lo sviluppo della produzione con metodo biologico
4. l’uso del marchio nazionale che distingue i prodotti biologici

Sul sito del Sinab - Sistema di Informazione nazionale sull'Agricoltura biologica, gestito dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MIPAF), sono reperibili tutte le informazioni in merito a:

  • come diventare operatori biologici
  • il logo e l’etichettatura
  • gli elenchi degli operatori riconosciuti
  • i dati sul biologico in Italia
  • la normativa

Regione Liguria, per dare impulso al settore biologico, ha approvato la legge regionale n.66/2009 del 28 dicembre (pubblicata sul Bollettino ufficiale n.24 del 30 dicembre 2009) che oltre a recepire le novità introdotte dalla normativa europea prevede l'istituzione della Consulta regionale per la produzione biologica, l'istituzione di distretti e comprensori biologici, il riconoscimento di forme associative di operatori bio, l'individuazione dei mercati biologici, la disponibilità di incentivi economici per la realizzazione di specifici progetti di settore.

In Liguria la struttura regionale competente in materia di agricoltura biologica è l'ufficio Servizi alle Imprese agricole e Florovivaismo

Regione Liguria ha legiferato anche attraverso:

  • la delibera di giunta regionale n.379 /2013 del 5 aprile con la quale è stato ufficialmente riconosciuto il Biodistretto della Val di Vara
  • il decreto del dirigente n.173/2018 del 23 marzo con l’aggiornamento delle linee guida attuative dell'articolo 8 della legge regionale n.66/2009 del 28 dicembre Disciplina degli interventi per lo sviluppo, la tutela, la qualificazione e la valorizzazione delle produzioni

 

In questa pagina sono disponibili indicazioni sulle attività che riguardano il lavoro nel bosco. In particolare sono presenti i diversi moduli inerenti la comunicazione, la denuncia o la richiesta per effettuare operazioni nel bosco, secondo le indicazioni del Regolamento regionale delle prescrizioni di massima e di polizia forestale.

Sono inoltre disponibili i documenti relativi ai criteri e agli indirizzi per l'applicazione dell'art.14 (che riguarda le strade e le altre infrastrutture forestali) della L.R. n.4/1999 (legge forestale) del 22 gennaio, così come approvati con D.G.R. n.977/2011 del 5 agosto.

In particolare vengono definite indicazioni tecnico-amministrative omogenee per le piste di esbosco per le quali la competenza nell'approvazione è ora affidata alla Regione.

Per agevolare l'utenza nei rapporti con gli uffici competenti è scaricabile una modulistica appositamente predisposta. La modulistica tiene conto delle recenti modifiche all'assetto delle competenze in materia forestale, chiarite nella nota PG/2014/49396 del 10 marzo 2014, disponibile tra i download allegati.
E' inoltre possibile scaricare la nota del Direttore del Dipartimento Agricoltura con la quale sono stati forniti specifici chiarimenti in ordine alla utilizzazione, per le attività di esbosco, delle cosiddette “gru a cavo”, anche chiamate teleferiche forestali.

Tutte le informazioni relative alla pesca nelle acque interne sono disponibili nella sezione dedicata su www.regione.liguria.it

La zona di allevamento dei mitili è localizzata nel golfo della Spezia, nel tratto di mare compreso tra l'isola del Tinetto e punta Bianca, nel promontorio di Montemarcello.
La morfologia e le condizioni ambientali favorevoli (soprattutto la mancanza di mareggiate), la profondità dei fondali e le correnti sotterranee di acque dolci creano i presupposti ottimali per la crescita e lo sviluppo dei mitili.

I mitili vengono allevati in vivai di ampiezza variabile tra i cinquecento e i duemila metri quadrati, costituiti da pali in ferro zincato piantati sul fondale o da galleggianti collegati tra loro da corde di nylon, tese sotto il livello del moto ondoso, a cui sono annodati i cosiddetti "pergolati" o "reste" su cui crescono i mitili. Le reste sono a loro volta formate da reti di nylon a calza tubolare in numero di due, poste una dentro l'altra, all'interno delle quali vengono posti i singoli mitili.

Nel corso del ciclo di allevamento (variabile da tredici a quindici mesi) le reti vengono sostituite più volte, utilizzando maglie di dimensioni opportunamente crescenti.
Trascorsi tre mesi dall'inseminazione e successivamente ogni quarantacinque giorni, le reste vengono issate sul fuso e lasciate alla luce per ventiquattr'ore, in modo da bloccare la formazione di parassiti o di alghe, e vengono eliminati i mitili morti o di dimensioni minori.
I mitilicoltori, a bordo della loro imbarcazione chiamata "schio", afferrano e issano le corde con i mitili adesi e scelgono i frutti più grossi fino al raggiungimento della quantità di raccolta stabilita.

I mitili vengono posti in apposite vasche in cui viene mantenuto il flusso di acqua sterilizzata per la durata di ventiquattr'ore. Attraverso il meccanismo di filtrazione tipico di questi organismi, i molluschi filtrano l'acqua sterile per procurarsi il cibo e in tal modo si liberano dell'eventuale carica batterica in eccesso. L'impianto ha adottato il procedimento di sterilizzazione all'ozono, caratterizzato da un'elevata attività germicida a lungo termine nei confronti di virus e batteri e tale da non modificare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Successivamente il prodotto viene confezionato all'interno dello stabulatore stesso, utilizzando macchine insacchettatrici automatiche che sottopongono i mitili a un ulteriore lavaggio con acqua ozonizzata. Una volta racchiusi entro reti per alimenti, viene apposta la data di confezionamento comprovante la freschezza del prodotto. Recentemente sono state avviate attività sperimentali per la produzione di ostriche.

L'impianto di itticoltura della Spezia nasce nel 1987 come impianto in-shore per l'allevamento di orate e branzini, in località Punta Pezzino nel golfo delle Grazie a Portovenere. Nel 2004 è stato realizzato il primo lotto di 8 gabbie galleggianti off-shore a due miglia al largo dell'isola Palmaria, nelle acque cristalline delle Cinque Terre.
La produzione è di circa 400 tonnellate annue (orate, branzini e ombrine) che riforniscono esercizi della grande distribuzione oltre ad una capillare rete di vendita regionale.
Vengono effettuate tre pescate settimanali nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì; il prodotto appena pescato viene posto in contenitori con acqua di mare e ghiaccio e portato immediatamente nello stabilimento dove viene incassettato, pesato e spedito ai clienti.

Al largo di Lavagna, nel golfo del Tigullio tra Sestri Levante e Portofino, è stato realizzato nel 2000 il primo impianto di allevamento in mare aperto. La localizzazione dell'impianto, a 2 km dalla costa con vasche ampie e profonde, offre alle specie ittiche allevate spazi di vita ottimali ma soprattutto il rispetto del ciclo vitale di ognuna. L'accrescimento non forzato rispetta il metabolismo dei pesci, seguendo il naturale svolgersi delle stagioni, senza forzature esterne consentendo di ottenere un prodotto di eccellente qualità.

Il processo produttivo è stato progettato e realizzato per garantire il raggiungimento di elevati standard qualitativi delle proprietà organolettiche, del sapore e consistenza delle carni, della qualità nutrizionale, del rapporto bilanciato tra proteine e grassi, della sicurezza alimentare, corretta alimentazione, assenza di contaminanti e di organismi geneticamente modificati (OGM), e della qualità igienico sanitaria, dovuta ad assenza di trattamenti disinfettanti e antibiotici.

L'allevamento ittico nel Golfo di Alassio nasce nel 2002 con la posa delle gabbie off-shore sommergibili ad una profondità di 50 metri e la semina di avannotti di spigole e saraghi. Il Golfo di Alassio è caratterizzato da acque pulite e correnti forti e costanti che consentono al pesce allevato di vivere in un ambiente con costante ricambio d'acqua che apporta grandi quantità di ossigeno, plancton e altri nutrienti. Il pesce è indotto a muoversi in continuazione per far fronte alle correnti marine, consentendo l'ottenimento di prodotti con carni sode e prive di grasso. Le ridotte dimensioni dell'impianto permettono di seguire ogni singolo processo produttivo, dalla scelta degli avannotti al trasferimento in mare aperto, dove i pesci sono allevati con mangimi di prima scelta certificati.
La vicinanza dell'impianto alla costa permette di prelevare solo la quantità richiesta dal mercato locale al momento dell'effettiva richiesta, consentendo al pesce di arrivare sulle tavole dei consumatori dopo poche ore dalla pesca garantendone la completa freschezza.

Da molti anni gli allevatori liguri hanno costituito delle associazioni. Alle Associazioni provinciali (Apa) e a quelle di livello regionale (Ara) appartengono allevatori senza distinzione di specie e razza di bestiame allevato. In armonia con la programmazione agricola regionale queste realtà associative hanno assunto un carattere tecnico, e abitualmente operano nel quadro della politica generale e delle direttive organizzatve dell'Aia (Associazione Italiana Allevatori).

Il lavoro svolto si propone di definire metodi di allevamento più moderni e razionali, attenti al benessere degli animali e alle normative in materia di salute pubblica e di rispetto dell’ambiente, cercando di valorizzare al meglio il bestiame allevato e i prodotti da questo derivati. Seguendo le indicazioni del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Regione Liguria, dal 2014 queste Associazioni si sono organizzate a livello regionale per ottimizzare le spese e migliorare i servizi che offrono ai propri associati.

La legge regionale n. 36/2000 e le delibere di Giunta n.1117/2008n.1222/2008 e n.754/2015 normano in Liguria le diverse associazioni di allevatori.

ARA - Associazione regionale allevatori della Liguria

via Vittorio Veneto 149 - 16018 Mignanego (GE)
tel. 010 58 19 38
e-mail: aradellaliguria@gmail.com
sito web: www.araliguria.it
presidente: Stefano Ghiso
direttore: Adriano Tuo

ARA - Sede di Genova

via Vittorio Veneto 149 - 16018 Mignanego (GE)
tel. 010 58 19 38 - fax 010 772 16 55
coordinatore: Giampaolo Risso

APA - Sede di Imperia

viale Europa 2b - 18100 Imperia
tel. 0183 27 30 20 - fax 0183 27 30 20 
coordinatore: Riccardo Perlini

APA - Sede della Spezia

Via Scopesi 141 - 19020 Sesta Godano (Sp)
tel. 0187 87 00 11 - fax 0187 87 00 11 

APA - Sede di Savona

Centro Arieti – Cairo Montenotte
tel. 019 80 25 92 - fax 019 80 25 92 
e-mail: apasavona@libero.it
coordinatore: Riccardo Perlini

Laboratorio regionale analisi delle produzioni zootecniche

via Marconi 171 - 16010 Masone (Ge)
tel. 010 92 60 32 - fax 010 92 61 68
e-mail: apagelab@panet.it

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