Generale (471)
Categorie figlie
L’intensificarsi della globalizzazione, degli scambi commerciali e dei cambiamenti climatici aumentano in modo esponenziale i rischi di introduzione e diffusione nel territorio dell’Unione europea di organismi nocivi per le piante e i prodotti vegetali, determinando non solo danni economici, ma anche sconvolgimenti del paesaggio e del tessuto sociale di un territorio.
In questo contesto, il 14 dicembre 2019, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2016/2031 è stato istituito un nuovo regime fitosanitario europeo, al fine di rafforzare la protezione delle piante e dei prodotti vegetali dagli organismi nocivi.
Tenendo maggiormente in considerazione il principio di precauzione, vengono introdotti nuovi obblighi, in relazione alla tracciabilità e all’intervento di tutti gli operatori professionali interessati e di tutti gli attori della filiera: da chi importa, a chi moltiplica e commercializza vegetali, andando a definire una responsabilità diretta dei produttori sulla sanità dei vegetali.
Il Servizio fitosanitario nazionale è l’autorità competente per la protezione delle piante ai sensi dei Regolamenti (UE) 2016/2031 e 2017/625 ed è composto dal Servizio fitosanitario centrale, dai Servizi fitosanitari regionali, dal Comitato fitosanitario nazionale e dalla Rete laboratoristica nazionale.
Il Servizio fitosanitario della Regione Liguria (SFR), che si articola su cinque sedi, posizionate strategicamente sul territorio con un organico composto da ispettori, agenti e assistenti fitosanitari, addetti amministrativi e tecnici di laboratorio, svolge, nel proprio ambito territoriale, le funzioni affidategli dal decreto legislativo n. 19/2021 - Norme per la protezione delle piante dagli organismi nocivi.
Le competenze del Servizio fitosanitario regionale riguardano:
- attività di attuazione e applicazione
- della normativa fitosanitaria
- della protezione delle piante (previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi)
- registrazione degli operatori professionali (Ruop) e il rilascio delle autorizzazioni fitosanitarie (passaporto delle piante)
- effettuazione dei controlli documentali, d'identità e fitosanitari inerenti a vegetali, prodotti vegetali ed altri materiali regolamentati provenienti da Paesi terzi (importazione)
- attività relativa alla certificazione fitosanitaria per i vegetali e prodotti vegetali destinati all'esportazione verso Paesi terzi
- sorveglianza del territorio, tramite indagine, monitoraggio o altre procedure, nonché al controllo delle produzioni vegetali in ogni fase del processo produttivo e della loro commercializzazione, al fine di verificare l'eventuale presenza di organismi nocivi
- definizione delle aree delimitate in relazione al rinvenimento di un organismo nocivo
- prescrizione di tutte le misure ufficiali ritenute necessarie, ivi compresa la distruzione di vegetali e prodotti vegetali ritenuti contaminati o sospetti tali, nonché degli altri oggetti che possono essere veicolo di diffusione di organismi nocivi ai vegetali
- analisi fitosanitarie ufficiali
- accertamento delle violazioni alle normative in materia fitosanitaria
- rilascio e rinnovo dell’abilitazione alla vendita, all’acquisto ed all’impiego dei prodotti fitosanitari.
Contatti
Servizio fitosanitario regionale
email: SFR@regione.liguria.it
PEC: fitosanitario@cert.regione.liguria.it
Genova
viale Brigate Partigiane 2
telefono 010 548 4090
email: fitosanitario.genova@regione.liguria.it
La Spezia
via XXIV Maggio 3
telefono 010 548 4521 - 4566 - 4567
email: fitosanitariolaspezia@regione.liguria.it
Savona
corso Italia 1
telefono 010 548 4783 - 4757
email: fitosanitario.savona@regione.liguria.it
Albenga
Via Dottor Niccolari 9/1
Telefono 010 548 4357 – 4471 – 4424
email: fitosanitario.savona@regione.liguria.it
Sanremo
via Quinto Mansuino 12 (presso il Mercato Fiori di Valle Armea)
telefono 010 548 8062 - 8064 - 8065
email: sfr.sanremo@regione.liguria.it
Approfondimenti normativi
- Regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 652/2014 e (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga le direttive 69/464/CEE, 74/647/CEE, 93/85/CEE, 98/57/CE, 2000/29/CE, 2006/91/CE e 2007/33/CE del Consiglio
- Regolamento (UE) 2017/625 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2017, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari
- Decreto legislativo del 2 febbraio 2021 n. 19 Norme per la protezione delle piante dagli organismi nocivi in attuazione dell'articolo 11 della legge 4 ottobre 2019, n. 117, per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/2031 e del regolamento (UE) 2017/625
Link utili
Il laboratorio regionale analisi terreni e produzioni vegetali di Sarzana è stato istituito con deliberazione del Consiglio regionale n.10 del 19 febbraio 1986 per soddisfare la richiesta di servizi specialistici in agricoltura.
La sua attività è stata definita con maggior dettaglio e disciplinata con la legge regionale n.24/1989. Attualmente fa parte della rete dei servizi specialistici e svolge l'attività nell'ambito della legge regionale n.22/2004.
Dal 10 febbraio 2010 il Laboratorio è accreditato Accredia (certificato accreditamento n° 1010) secondo la norma UNI EN ISO 17025 per le principali prove analitiche relative a olio, vino e terreni e da luglio 2021 ha conseguito l'accreditamento di tipo multisito aggiungendo il laboratorio fitosanitario sede di Genova.
L'accreditamento è stato un passo molto importante di un percorso di valorizzazione e qualificazione dei servizi specialistici alle imprese agricole intrapreso dalla Giunta regionale che già nel 2007 aveva deliberato in merito all'avvio di un sistema di qualità per il Laboratorio di Sarzana.
Il significato dell'accreditamento Accredia
L’accreditamento è l’attestazione, da parte di un Ente che agisce quale garante super partes, della competenza, indipendenza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura.
L’accreditamento dei laboratori conferisce ai rapporti di prova rilasciati sul mercato un alto grado di affidabilità in termini di qualità e sicurezza dei beni e dei servizi sottoposti a verifica e ne garantisce il riconoscimento sui mercati internazionali.
Nel mondo l’accreditamento viene svolto sulla base della norma internazionale ISO/IEC 17011 e all’interno dell’Unione europea, il Regolamento europeo 765/2008 prevede che ogni stato membro nomini il proprio Ente Unico nazionale di accreditamento. In Italia l’Ente Unico di accreditamento designato dal governo è Accredia.
Le verifiche per accreditare i laboratori sono svolte da Accredia in base ai principi fondamentali di imparzialità e indipendenza, assenza di conflitti d’interesse, competenza, responsabilità, riservatezza e gestione dei reclami.
I laboratori accreditati sono sottoposti a verifiche periodiche pianificate per assicurare che i requisiti di conformità attestati con l’accreditamento continuino ad essere rispettati.
L’accreditamento dimostra che il soggetto soddisfa sia i requisiti tecnici che quelli relativi al sistema di gestione, necessari per offrire dati e risultati accurati e tecnicamente validi per specifiche attività di prova e di analisi.
Il raggiungimento dell’accreditamento, oltre a costituire una garanzia per l'affidabilità e l'efficienza dei servizi forniti e per la competenza e imparzialità dei giudizi tecnici emessi, ha consentito al lLaboratorio di poter essere iscritto all'elenco dei laboratori nazionali abilitati dal Ministero delle Politiche agricole e forestali (Mipaf) all'esecuzione delle prove analitiche ufficiali a supporto delle certificazioni di qualità sui prodotti agroalimentari (biologico, denominazione di origine protetta, denominazione di origine controllata, produzione integrata, ecocompatibile ed etico sociale). Con decreto 29 marzo 2010 del Mipaf (rinnovato successivamente nel 2011, nel 2014 e nel 2018) il Laboratorio è stato autorizzato, per l'intero territorio nazionale, al rilascio dei certificati di analisi per il settore oleicolo e vitivinicolo aventi valore ufficiale anche ai fini dell'esportazione.
Nel paragrafo Download allegati è possibile scaricare l'elenco aggiornato delle prove accreditate per il Laboratorio, che comprende tutte le prove richieste per certificazioni DOC, DOCG e IGT in campo vitivinicolo e DOP per l'olio extravergine di oliva Riviera.
L'elenco aggiornato è disponibile anche collegandosi al sito ufficiale di Accredia.
In seguito all’aggiornamento effettuato da Accredia, da febbraio 2025 il numero di accreditamento del Laboratorio è diventato 0768.
Accesso ai servizi
I principali utenti del servizio sono i produttori agricoli (singoli o associati) che richiedono le analisi per ottimizzare l’impiego dei fertilizzanti o conoscere meglio le produzioni ma spesso le richieste provengono anche da Università o Centri di ricerca e liberi professionisti. I campioni possono essere consegnati direttamente presso la sede del Laboratorio a Sarzana o presso le sedi provinciali degli Ispettorati Agrari.
Per la consegna diretta dei campioni presso la sede di Sarzana gli orari di ricevimento sono i seguenti:
Lunedì e Giovedì:
dalle ore 9 alle ore 12,30 e dalle ore 15 alle 16,30
Venerdì:
dalle ore 9 alle ore 13
Martedì e Mercoledì: Chiuso
Sono previste convenzioni per forme aggregate di soggetti operanti in ambito agroalimentare, forestale o agroambientale che prevedono l’applicazione di una tariffa ridotta
Servizi analitici
- analisi chimico-fisiche di suoli agrari e-o forestali
- analisi di terricci e substrati di coltivazione
- analisi di acque irrigue e soluzioni nutritive per idroponica
- analisi di foglie (diagnostica nutrizionale fogliare)
- analisi dei prodotti agricoli (in particolare olio di oliva, uva, mosto, vino e miele)
Per un dettagliato elenco dei servizi analitici offerti e relativi metodi analitici si veda il tariffario e il modulo richiesta analisi nel paragrafo Download allegati.
Per coloro che hanno usufruito dei servizi del laboratorio è possibile compilare il questionario sulla valutazione dei servizi
Dirigente: Gloria Manaratti
Funzionario responsabile tecnico: Stefano Pini
Funzionario responsabile gestione sistema qualità: Nicoletta Rossi
Per consultare la mappa relativa alla posizione del laboratorio accedi al file denominato "Dove siamo" presente nel paragrafo Download allegati
Indirizzo:
Località Pallodola presso il Mercato ortofrutticolo
19038 Sarzana (SP)
Telefono: 0187 27871
Email: labsarz@regione.liguria.it
Attenzione
Dal 1° marzo 2021 i pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite il canale PagoPA
sul sito va scelta la scheda dei Pagamenti senza avviso e individuate le seguenti voci nei campi corrispondenti:
- Ente Creditore - Regione Liguria
- Cosa vuoi pagare - Servizi alle imprese agricole e florovivaismo - Laboratorio Sarzana
- Seleziona l'importo - Tariffa servizi agricoli (1443) personalizzando poi gli altri campi e procedendo in seguito alla stampa di un avviso o al pagamento sul sito
Download allegati:
- Pieghevoli su tipologie analitiche, modalità di prelievo e consegna campioni per quanto riguarda: (1 Download)
- Olio d'oliva (1 Download)
- Terreno (1 Download)
- Certificato di accreditamento (1 Download)
- Acque e soluzioni nutritive (1 Download)
- Modulo per richiesta analisi (0 Scaricamenti)
- Politica qualità (1 Download)
- Analisi enologiche (0 Scaricamenti)
- Modulo MO13 sulla privacy (0 Scaricamenti)
- Guida per i pagamenti tramite il canale PagoPA (0 Scaricamenti)
- Servizi del laboratorio (0 Scaricamenti)
- tariffario dei servizi offerti (0 Scaricamenti)
- Dove siamo (0 Scaricamenti)
- elenco prove accreditate 2025 (0 Scaricamenti)
Gli assaggiatori di olio operano per la valutazione e il controllo delle caratteristiche organolettiche degli olii di oliva vergini di cui al regolamento (CEE) n.2568/91.
In una seduta di assaggio viene valutata la corrispondenza di un campione ai profili sensoriali riportati nel disciplinare di produzione, come nel caso degli oli a denominazione di origine protetta.
Il decreto ministeriale 7 ottobre 2021 (pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale n.163 del 15 gennaio 2022) definisce i criteri e le modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori, nonché per l'iscrizione nell'elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini.
Download allegati:
Tra i progetti più importanti di Slow Food, movimento internazionale no profit a sostegno della cultura enogastronomica, c'è quello dell'Arca e dei Presìdi del Gusto. La prima si occupa di individuare e catalogare i prodotti di qualità a rischio di estinzione, i presìdi mettono in pratica gli obiettivi di rilancio e salvaguardia, per tutelare un patrimonio non solo economico e commerciale, ma anche culturale, sociale e ambientale.
I presìdi sostengono le piccole eccellenze che rischiano di scomparire, valorizzano i territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall'estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta.
I Presìdi in Liguria sono 14:
- l'acqua di fiori di arancio amaro
- l'aglio di Vessalico
- l'albicocca di Valleggia
- l'asparago violetto di Albenga
- il carciofo di Perinaldo
- la castagna essicata di Calizzano e Murialdo
- il chinotto di Savona
- la pesca artigianale del golfo di Noli
- i fagioli di Badalucco, Conio e Pigna, nelle tre diverse tipologie
- il gallo nero della val di Vara
- la razza bovina cabannina
- lo sciroppo di rose
- le tome di pecora brigasca
- la tonnarella di Camogli
La Giunta Regionale ha approvato le linee guida per la riconversione delle aziende che abbandonano totalmente e definitivamente la produzione di latte bovino, cedendo le proprie quote allo Stato.
Programma di abbandono totale e definitivo della produzione di latte vaccino:
la legge 119/2003 prevede (art.10, comma 20) l'attuazione di un programma di abbandono totale e definitivo della produzione di latte. I criteri attuativi del programma sono stati stabiliti con Decreto Ministeriale 26/02/2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.72 del 26/03/2004. Per aderire al programma di abbandono si deve presentare apposita istanza alla Regione tramite gli uffici territoriali entro il 24 luglio 2004, utilizzando il modulo allegato.
Aiuti alla riconversione delle aziende che hanno abbandonato la produzione di latte vaccino:
la legge definisce inoltre (art.10, comma 21) un apposito regime di aiuti per favorire la riconversione delle aziende zootecniche oggetto di piani di abbandono. I criteri attuativi del regime di aiuti alla riconversione sono stati stabiliti con Decreto Ministeriale 26/02/2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.73 del 27/03/2004.
La Giunta Regionale ha approvato le "procedure di attuazione regionale del regime di aiuti all'abbandono e alla riconversione delle aziende zootecniche da latte", in applicazione del citato D.M. e nel rispetto del Piano di Sviluppo Rurale 2002-2006.
Download allegati:
Cosa si intende per qualità? Quando portiamo sulla nostra tavola un prodotto non basta che questo rispetti le norme igienico-sanitarie. Questa è la sicurezza che però non esaurisce le esigenze di qualità del consumatore.
La qualità è la risultante di diversi fattori: innanzitutto le caratteristiche organolettiche cioè le componenti sensoriali di un prodotto (odore, sapore, consistenza) fortemente legate al territorio di produzione. Altre caratteristiche sono quelle nutrizionali, tecnologiche (facilità d'uso, tipo di confezionamento), culturali, di tutela ambientale e comportamenti etici della filiera produttiva.
I marchi proteggono la qualità
L'obiettivo più importante delle certificazioni di qualità è proprio quello di garantire al consumatore che l'alimento che sta acquistando è stato fatto secondo standard qualitativi di un certo tipo.
Per assicurare questo, e insieme salvaguardare le produzioni, il territorio e le tradizioni rurali, le singole nazioni prima e l'Unione Europea poi hanno emanato leggi e regolamenti di riferimento. La certificazione di qualità istituzionale avviene attraverso l'uso di marchi collettivi. Tali marchi garantiscono composizione, caratteristiche e requisiti dei prodotti, accomunando tutte le aziende che si attengono agli appositi disciplinari di produzione e che si sottopongono a rigorose verifiche.
L'identità e la tipicità territoriali sono caratteristiche qualitative tutelate anche da marchi di associazioni private, come accade per i presìdi di Slow Food.
I prodotti certificati
I prodotti agricoli e agroindustriali che possiedono caratteristiche uniche di immagine, tradizione, tecnologia e cultura, propri di uno specifico territorio o lavorati con particolari tecniche di realizzazione sono definiti prodotti tipici.
Gli alimenti tipici soggetti a certificazioni di qualità sono:
- i prodotti DOP, IGP, STG (marchi europei)
- i vini IGT, DOC e DOCG (marchi nazionali)
- i prodotti tradizionali agro-alimentari
- i prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio o tecniche di coltivazione ecocompatibili, come i prodotti biologici
Gli organismi di controllo
I produttori che aderiscono a un marchio di qualità e al relativo disciplinare di produzione, devono sottostare ai controlli eseguiti da organismi terzi, che possono essere pubblici (come le Camere di commercio) o privati. L'ente di certificazione garantisce l'aderenza ai principi del marchio con obiettività e imparzialità.
Per approfondire
Puoi avere ulteriori informazioni su questi argomenti visitando il sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e il portale dell'Unione Europea.
Download allegati:
Il basilico è una delle colture più tipiche della Liguria, il simbolo di un'agricoltura sospesa sul mare e di una cucina dai sapori antichi. Il basilico è stato introdotto in diverse aree del Mediterraneo e nella stessa Liguria dai Romani che ad esso attribuivano proprietà curative. Il basilico divenne coltura tradizionale a Genova a partire dal XIX secolo, grazie all'introduzione delle serre in agricoltura all'interno di un territorio di grande vocazione agricola: l'area del ponente genovese.
Le eccellenti caratteristiche del prodotto hanno orientato la coltivazione in maniera specializzata per l'uso culinario e la coltivazione si è presto diffusa in tutta la costa della regione grazie alla favorevoli condizioni climatiche e alla trasmissione delle tradizioni agricole: molto spesso si tratta degli stessi agricoltori del genovesato trasferitisi per trovare nuovi terreni per incrementare le produzioni. Così, partendo dal genovesato, la zona di produzione si è espansa a levante e a ponente, in quanto l'intero territorio ligure ha dimostrato un'alta vocazione per l'ottenimento di un prodotto tipico riconosciuto in tutto il mondo. Il basilico, infatti, è una specie che risente fortemente dell'ambiente di coltivazione: per questo motivo quello coltivato in Liguria è omogeneo nella qualità in funzione degli ambiente di coltivazione (serra e pieno campo), delle tecniche di coltivazione e della lavorazione.
Il Basilico Genovese DOP è un prodotto con la protezione comunitaria della denominazione di origine protetta che viene attribuito agli alimenti le cui caratteristiche qualitative sono dovute essenzialmente alle peculiarità di uno specifico territorio. La certificazione è stata attribuita in seguito alla dimostrazione dell'influenza dell'ambiente e delle tecniche tradizionali di produzione tramandate nel tempo per l'ottenimento un prodotto inimitabile, ingrediente base nella ricetta del pesto genovese.
Nel 2008 viene riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali il Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP a cui aderiscono quasi la totalità dei produttori.
Consulta la scheda di dettaglio
Download allegati:
- disciplinare del basilico genovese Dop - 2025 (0 Scaricamenti)