Nelle aree dove viene praticata, l'orticoltura è orientata verso colture tipiche e di qualità: il pomodoro "cuore di bue", il basilico, il carciofo spinoso, l'asparago violetto di Albenga, i cavoli, gli spinaci, le zucchine, le insalate. Nelle zone più interne è interessante la produzione di patate.
Le produzioni di nicchia si adeguano a una domanda crescente di prodotti qualitativamente alti e tipici della Liguria e hanno dimostrato un notevole potenziale di mercato.
Un capitolo a sé merita il basilico: una delle attività più significative in campo orticolo intrapresa dalla Regione Liguria, negli ultimi anni, è stata la ricerca varietale che ha portato alla richiesta di iscrizione del basilico nel registro previsto dalla vigente normativa. Attività non secondaria, se si considera che la maggior parte delle cultivar ortofrutticole regionali non sono presenti nei registri delle varietà nazionali.
La Regione ha promosso e favorito ogni possibile iniziativa per valorizzare la produzione ligure del basilico che ha ottenuto la DOP e un apposito disciplinare.
Le superfici tradizionalmente destinate a frutteto, che in alcune zone vengono riconvertite verso la floricoltura (fronde verdi da recidere e piante aromatiche), si stanno riducendo a causa dei costi di gestione e della competizione con altri paesi produttori.
Una delle poche eccezioni riguarda il castagneto da frutto, riconsiderato a tutti gli effetti coltura agraria e non forestale. Il castagno è attualmente soggetto a investimenti per il recupero produttivo che possono fornire successivamente buone prospettive economiche a seguito di un rinnovato interesse commerciale, soprattutto legato al metodo di produzione biologico.