Con il decreto del Ministero della Salute dell’11 agosto 2014 l’Anagrafe apistica nazionale è diventata operativa. La giunta regionale, con delibera n.265 del 1 aprile 2016, ha stabilito che per quanto riguarda la denuncia obbligatoria di detenzione degli alveari, in capo ai proprietari o detentori di apiari di qualsiasi tipo, stanziali o nomadi, prevista dall'art.10 della L.R. n.36/1984, la stessa è assolta con l’adempimento degli obblighi previsti per la registrazione/aggiornamento della Banca Dati Apistica Nazionale.

In questo modo, l'apicoltore può effettuare l'iscrizione solo al registro nazionale, sollevandolo dal doppio aggravio burocratico che in precedenza prevedeva anche l'iscrizione al registro regionale. Non è pertanto più necessaria la denuncia alla Regione Liguria.

L'Anagrafe apistica nazionale non è altro che una banca dati dove saranno presenti tutti gli apicoltori, amatoriali o professionali, e tutti gli alveari allevati, come già avviene in molti altri comparti della zootecnia. Molti apicoltori italiani sono già abituati a comunicare i propri dati aziendali agli organi competenti, per cui cambierà poco, a partire dall'assegnazione del codice identificativo che è univoco, ovvero indipendente dalla collocazione dei diversi apiari.
Secondo quanto prevede il manuale operativo, gli apicoltori devono registrarsi nella Banca Dati Apistica BDA e fare tutte le operazioni previste dal manuale operativo, direttamente o con l'aiuto di alcuni soggetti da loro formalmente delegati per iscritto, ad esempio le associazioni degli apicoltori, e utilizzando soltanto documenti elettronici, che verranno firmati con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) ed inseriti direttamente nella Banca Dati Apistica Nazionale (BDA).

Con l’approvazione del Manuale operativo per la gestione dell'anagrafe apistica nazionale, vengono uniformate anche le caratteristiche del cartello identificativo che, quindi, diventa obbligatorio in ogni apiario e in ogni regione italiana. Questo dovrà riportare la scritta "Anagrafe apistica nazionale - decreto ministeriale 4 dicembre 2009 e, di seguito, il codice identificativo univoco dell'apicoltore. Deve inoltre essere di materiale resistente agli agenti atmosferici e non deteriorabile nel tempo, avere dimensioni minime equivalenti al formato A4 e con il colore del fondo bianco; i caratteri della scritta dovranno essere di colore nero e di altezza minima di 4 centimetri, stampati o scritti con inchiostro o vernice indelebile.

In sintesi gli adempimenti di un apicoltore sono:

  • comunicare l'inizio della propria attività;
  • registrare la consistenza dei propri apiari e la loro collocazione
  • aggiornare tra il 1° Novembre e il 31 Dicembre di ogni anno la consistenza e la collocazione dei propri alveari
  • comunicare l'eventuale cessazione o interruzione dell'attività
  • comunicare le informazioni relative alle movimentazioni di alveari, non solo a fini produttivi ma anche per la compravendita di alveari, sciami, nuclei, pacchi d'ape, regine.

Si informa infine che nella legge n.154 del 28 luglio 2016 all’art.34 sono state indicate le sanzioni previste per chi contravviene all’obbligo di denunzia della detenzione di alveari presso le ASL competenti e di conseguenza determina il mancato aggiornamento della Banca Dati dell’anagrafe apistica nazionale; la sanzione amministrativa pecuniaria va da 1.000 a 4.000 euro.

Per ulteriori informazioni sulle modalità di denuncia è possibile inviare una mail all'indirizzo apicoltura@regione.liguria.it.

Con DGR n.848/2007 la Giunta regionale ha approvato i criteri per l'attività di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari. Questo documento di sintesi è frutto del lavoro di un gruppo di esperti di vari dipartimenti regionali e di Arpal.
Le principali disposizioni riguardano:

  • la comunicazione preventiva di spandimento da presentare al Comune in cui sono ubicati i terreni, almeno trenta giorni prima (art. 3)
  • le modalità tecniche di spandimento (art. 4), che deve seguire precise norme igienico sanitarie, di tutela ambientale e urbanistiche
  • lo stoccaggio e il trasporto delle acque di vegetazione (art. 7 - 8). Lo stoccaggio è consentito per non oltre trenta giorni, vengono definite le caratteriste dei contenitori e la loro capacità minima. Il loro trasporto richiede copia della comunicazione preventiva (allegato A) e un documento di trasporto, secondo il modello in allegato C
  • lo stoccaggio e il trasporto delle sanse umide (art.9) da effettuare su platea impermeabilizzata. 
  • le attività di controllo e monitoraggio (art. 10) effettuate dall'Agenzia regionale per l'ambiente ligure, che riceve la comunicazione di avvio dell'attività da parte del Comune competente.

La Regione Liguria, grazie alla collaborazione degli assessorati all'Agricoltura e all'Ambiente, ha predisposto un compedio completo dei riferimenti normativi vigenti sull'uso agricolo di reflui dalle lavorazione dei frantoi oleari.
Il compedio delle disposizioni in vigore in Liguria è stato inviato in formato cartaceo a istituzioni, associazioni ed enti delegati e comprende:

  • la presentazione a cura di Luca Fontana, Direttore generale Dipartimento Agricoltura, Sport, Turismo e Cultura e Gabriella Minervini, Direttore generale Dipartimento Ambiente
  • la DGR n.848/2007
  • il DDG n.355/2007
  • il DD n.3385/2007
  • circolare n.1 del Dirigente dell'Ufficio produzioni agroalimentari prot. n.12040 del 25/01/2008
  • i riferimenti alla legislazione nazionale:
  • gli uffici referenti regionali

Cosa sono i GAL?
Sono gruppi di soggetti, pubblici e privati (partenariato) che si accordano per promuovere lo sviluppo delle zone rurali della Liguria.
Cosa fanno i GAL?
Ogni GAL approva una Strategia di Sviluppo Locale (SSL), che si traduce in un insieme coordinato di interventi per lo sviluppo locale. Gli interventi possono riguardare i diversi settori dell’economia locale e il miglioramento dei servizi per la popolazione.
Dove operano i GAL?
Le strategie di sviluppo locale possono essere attuate unicamente nelle zone rurali della Liguria, cioè nelle aree di collina e di montagna al di fuori delle zone urbane (vedi cartina).
Chi finanzia i GAL?
I GAL sono finanziati dal Programma regionale di Sviluppo Rurale (PSR), asse 4 (Leader), con oltre 50 milioni di euro. I fondi del PSR provengono dall’Unione europea, attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), dallo Stato e dalla Regione.
Quanti sono i GAL in Liguria?
In Liguria i GAL erano originariamente 9 (2 in provincia di Imperia, 2 in provincia di Savona, 3 in provincia di Genova e 2 in quella della Spezia). Il numero si è recentemente ridotto a 7 per l’accorpamento dei due GAL imperiesi e dei due GAL spezzini.

Provincia di Imperia

1 - GAL Riviera dei Fiori (costituito dall'unificazione del GAL "Le vie dei sapori e dei colori" e il GAL "Riviera dei Fiori") Sede: c/o Camera di Commercio di Imperia - via Tommaso Schiva, 29 - 18100 Imperia tel: 0183 793285 fax: 0183 274816 gal@promimperia.it

Provincia di Savona

2 - GAL Le strade della cucina bianca, del vino, dell'olio, dell'ortofrutta della tradizione ligure Sede: c/o Provincia di Savona, via Sormano,12 - 17100 Savona tel: 019 8313333 fax: 019 8313269 gal@provincia.savona.it

3 - GAL Comunità savonesi sostenibili Sede: c/o Provincia di Savona, via Sormano,12 - 17100 Savona tel: 019 8313333 fax: 019 8313269 gal@provincia.savona.it

Provincia di Genova

4 - GAL Valli del Genovesato Sede: c/o Ente Parco dell'Antola, via XXV aprile, 17 - 16012 Busalla (GE) tel: 010 9761014 fax: 010 9760147 infogalvallidelgenovesato@gmail.com

5 -Agenzia di sviluppo GAL Genovese Sede: piazza Matteotti, 9 - Palazzo Ducale 2° piano - 16123 Genova tel: 010 8683242 fax: 010 8683249 info@appenninogenovese.it

6 - GAL Valli del Tigullio sede c/o Ente Parco dell'Aveto, via Marrè Carlo, 75/A - 16041 Borzonasca (GE) tel: 0185 340311 fax: 0185 343020 info@parcoaveto.it

Provincia della Spezia

7 - GAL Provincia della Spezia (costituito dall'unificazione del GAL "Val di Vara" e del GAL "Riviera Spezzina") sede c/o Provincia della Spezia, via Vittorio Veneto, 2 - 19124 La Spezia tel: 0187 742307 - 0187 742361 fax: 0187 742360 galprovinciaspezia@gmail.com

Consulta i bandi periodicamente emessi per l’accesso a finanziamenti previsti in attuazione delle Strategie di Sviluppo Locale: Asse 4 

prodotti fitosanitari sono tutte quelle sostanze che vengono impiegate nella difesa delle colture agrarie e delle derrate allo scopo di eliminare o contenere i parassiti, animali e/o vegetali, nocivi alle piante coltivate ed ai prodotti agricoli; favorire e regolare la produzione vegetale; conservare i prodotti; eliminare le piante infestanti.
Il Settore Fitosanitario regionale è la struttura regionale competente per il rilascio e il rinnovo delle:

  • abilitazioni alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti
  • abilitazioni all’acquisto e all’uso dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti per utilizzo professionale
  • abilitazioni all’attività di consulenza sull’impiego dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti

Le norme di riferimento sono la direttiva 2009/128/CE sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari e il decreto legislativo n.150/2012, entrambe prevedono che gli obiettivi preposti siano perseguiti mediante diverse azioni che sono state adottate con il Piano d’Azione Nazionale (Pan) emanato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con il decreto ministeriale del 22 gennaio 2014.

La Giunta regionale nella seduta del 6 ottobre 2023 ha approvato con la deliberazione n.971/2023 le Nuove procedure dematerializzate per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni all’acquisto, alla vendita e alla consulenza sull’impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura decreto legislativo n.150/2012 e decreto ministeriale 22/01/2014 - Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Le nuove disposizioni prevedono la completa dematerializzazione delle procedure con presentazione delle richieste allo Sportello online della Regione Liguria accedendo personalmente o con delega.

Come presentare la richiesta di rilascio o di rinnovo dell’abilitazione

Anche il patentino viene completamente digitalizzato e diventa consultabile, attraverso il portale regionale.
Tutti i titolari di certificato di abilitazione rilasciato dall'1 gennaio 2016 sono confluiti in unico registro dei soggetti abilitati consultabile liberamente attraverso il portale digitando nome e cognome o il codice fiscale
Il sistema di formazione della Regione Liguria è affidato ai Prestatori di Servizi riconosciuti ai sensi della deliberazione della giunta regionale n.721/2016 e autorizzati come enti formatori dal Settore Fitosanitario Regionale.

Presso tali enti sarà possibile frequentare i corsi preparatori di base, comprensivi di esame finale, e di aggiornamento necessari per richiedere le abilitazioni. I soggetti esonerati dalla frequenza al corso base per acquisto ed uso, per sostenere l’esame devono rivolgersi direttamente a tali Enti Formatori autorizzati.
Nel paragrafo Dowload allgati è disponibile un elenco suddiviso per provincia con i recapiti dei soggetti erogatori dei corsi.

Per richiedere informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti referenti provinciali del Settore Fitosanitario regionale:

Il finanziamento del Piano regionale di sviluppo rurale 2000-2006 è stato garantito dalle risorse dell'Unione Europea (112 milioni di euro), dello Stato (133 milioni di euro) e della Regione Liguria (42 milioni di euro). Attraverso questa programmazione sono state attivate azioni per l'economia rurale che vanno dal sostegno agli investimenti nelle aziende agricole, all'insediamento dei giovani in agricoltura, ai centri di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, all'agro-ambiente e alle infrastrutture rurali, alla forestazione e alla lotta agli incendi boschivi.

La Liguria si afferma come regione leader per la capacità di investimento prodotta dagli aiuti comunitari del Psr. Distribuendo anche i fondi non utizzati da altre regioni sono stati erogati il 137% di premi e contributi rispetto alle risorse pre-assegnate: invece dei 210 milioni di euro assegnati ne sono stati così utilizzati 287, con un totale di investimenti attivati di 470 milioni di euro. Ne hanno beneficiato oltre novemila aziende, cooperative ed enti operanti nel settore agricolo e nella gestione del territorio. Più di duemila i giovani sotto i quarant'anni che hanno usufruito degli incentivi per avviare o sostenere un'attività agricola.

Caratteristica della pianificazione ligure è stata la scelta di investire l'80% delle erogazioni per misure di tipo strutturale, quindi di investimento alle aziende e solo il 20% in premi di mantenimento. Questo dato riflette la sinergia tra un territorio capace di investire in nuove imprese e le scelte strategiche operate dalla politica agricola regionale. La Regione Liguria ha incrementato in modo consistente nel 2005 e 2006 le risorse destinate allo sviluppo rurale portando il proprio apporto finanziario da 4,5 milioni di euro dell'anno 2004 a 12 milioni di euro del 2006. Il settore ortofloricolo ha ricevuto il 50% degli investimenti, quello olivicolo l'11% e la zootecnia il 14%.

Particolare attenzione è stata posta non solo all'entità della somma erogata, ma anche alla qualità delle procedure di gestione e controllo, così come certificato al termine dei controlli attuati in Italia dalla Commissione europea negli anni scorsi e che solamente per la Regione Liguria si sono conclusi senza sanzioni. Il mondo agricolo ligure si conferma come settore dinamico, in continua trasformazione e ricco di aziende che operano attivamente in un'agricoltura di mercato sempre più competitiva. Questa tendenza sarà alla base della nuova fase di programmazione dei fondi comunitari dal 2007 al 2013.

Il Decreto del Dirigente n.1163 del 26 aprile 2012 definisce la modulistica che i produttori di uva da vino devono utilizzare per le diverse istanze che è possibile chiedere alla Regione.
Le domande vanno presentate alla sede competente per territorio del Settore Ispettorato Agrario Regionale.

  • I produttori di uva da vino sono tenuti a chiedere la relativa autorizzazione, secondo le procedure indicate nella Tabella A allegata alla dgr n.1517 del 16 dicembre 2011, ed utilizzando la modulistica sotto riportata, se intendono procedere a:
    • ottenere un diritto di reimpianto avendo estirpato una superfice vitata (MODULO 2)
    • realizzare un nuovo vigneto con l'utilizzazione di un diritto precedentemente assegnato (MODULO 4)
    • ottenere l'idoneità a produrre vino a DO e/o a IG (MODULO 5)
    • ottenere l'iscrizione tardiva di un vigneto allo Schedario Viticolo (MODULO 6)
    • impiantare un vigneto per la sperimentazione o per la produzione di piante madri (MODULO 8)
    • piantare anticipatamente un vigneto (MODULO 9)
  • E' invece sufficiente una comunicazione preventiva al Settore Ispettorato Agrario Regionale per quanto riguarda:
    • la semplice estirpazione di un vigneto regolarmente registrato sul Fascicolo aziendale (MODULO 1)
    • l'impianto di un vigneto ad uso familiare per una superficie massima di 1.000 metri quadrati, per i produttori che non dispongono di altre superfici vitate e che si impegnano a non commercializzare in alcun modo le produzioni ottenute (MODULO 10)
    • il sovrainnesto di un vigneto (MODULO 11)
  • E' previsto invece il solo obbligo di comunicazione per quanto riguarda:
    • la variazione del Potenziale vitivinicolo aziendale (MODULO 3)
    • il cambio di conduzione aziendale (MODULO 7)

Si ricorda inoltre che nel caso in cui il titolare di una istanza non fosse l'unico proprietario del vigneto, lo stesso ha l'obbligo di allegare una dichiarazione del proprietario dei terreni o del contitolare del vigneto che lo autorizza a presentare l'istanza (ALLEGATO A).

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