In questi giorni si susseguono le riunioni per il contenimento della Peste Suina, a partire dal nucleo di esperti che riunisce principalmente gli uffici regionali, l’Istituto Zooprofilattico e ASL, e costituito a partire dalle prime segnalazioni, il fattore tempo è fondamentale per arginare l’emergenza epidemiologica.
Ho incontrato insieme al Presidente Toti, al Ministero delle Politiche Agricole i Ministri Speranza e Patuanelli e il Presidente della Regione Piemonte Cirio per parlare di questa criticità che ha comportato la chiusura di alcuni dei nostri territori.
E’ stato un vertice costruttivo che ha deciso la nomina di un commissario per la gestione dell’emergenza, Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto sperimentale Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Abbiamo chiesto ai ministri di sostenere adeguatamente gli allevatori ed evitare che i danni conseguenti all’epidemia colpiscano a catena tutta la filiera e l’entroterra e un pacchetto di ristori per le nostre categorie.
Dal Ministero sono arrivate decise rassicurazioni, con i fondi stanziati a supporto del Paese che seguiranno l’evolversi della situazione e in particolare ho richiesto, di concerto con le Associazioni agricole del territorio, i portatori di interesse e il Sistema Camerale, di prevedere sospensioni dei pagamenti fiscali e previdenziali per le imprese della filiera presenti nei Comuni della zona rossa oltre ad opportune rinegoziazioni dei mutui.
Abbiamo approvato in Giunta su mia proposta, l'autorizzazione per una copertura di circa 130mila euro, rimodulata successivamente sul Decreto Ristori TER.
Lo stanziamento per gli allevatori regolarmente iscritti all’anagrafe suina, è un primo ristoro per le misure emergenziali adottate a contenimento della peste suina nelle zone infette.
Sono previsti indennizzi a capo per l’abbattimento dei suini e il rimborso del costo di smaltimento effettuato con le modalità indicate dall’Autorità sanitaria. Per i suini da riproduzione, sarà riconosciuto un indennizzo parametrato al valore ISMEA del capo. Inoltre, per gli allevamenti di tipo commerciale composti da più di 5 unità, il sostegno sarà commisurato al mancato reddito dovuto all’inattività nel periodo di chiusura obbligatorio. Abbiamo cercato di essere tempestivi, sicuramente verranno effettuate migliorie e altre azioni operative, ma dovevamo supportare da subito il nostro settore produttivo, che continua a fornirci carni di qualità ed è sinonimo di garanzia sanitaria.
Buona lettura di Agriligurianews