Coleottero giapponese

Popillia japonica Newman

Comunemente conosciuto come “coleottero giapponese” (Japanese beetle) è un insetto appartenente alla famiglia Scarabaeidae, sottofamiglia Rutelinae, inserito nella lista EPPO (A2) per la sua elevata pericolosità dal punto di vista fitosanitario (EPPO, 2020).

Nell’areale di origine e nella maggior parte delle aree in cui si è diffusa, Popillia japonica è una specie generalmente univoltina; tuttavia, in alcuni areali particolarmente freddi possono essere necessari anche due anni per compiere una generazione. In Italia, il ciclo vitale si completa in un anno con adulti attivi tra giugno e agosto, un picco di attività a metà luglio e sporadiche presenze a settembre. Le femmine vergini si accoppiano generalmente subito dopo lo sfarfallamento, momento in cui dispongono in media di circa 20 uova mature all’interno degli ovari. Iniziano a deporre le uova subito dopo l’accoppiamento e dopo questa prima fase, per la quale impiegano circa 3 giorni, le femmine volano verso le piante ospiti dove formano aggregati con altri adulti per nutrirsi e riaccoppiarsi. Nell’arco della loro vita (4-6 settimane) le femmine depongono in media 40-60 uova.

Le uova vengono deposte singolarmente tra giugno ed agosto ad una profondità di 7.5 cm nel terreno e impiegano circa 10-14 giorni per schiudersi, dove si nutrono delle radici di piante erbacee fino a tarda estate, mentre nella fase dello svernamento raggiungono una profondità maggiore di 15 cm.

La temperatura e in particolare l’umidità del terreno sono i principali fattori che possono influenzare l’insediamento e la potenziale diffusione di Popillia japonica in nuovi areali. Popillia japonica è presente in regioni dove la temperatura media del terreno varia tra i 17.5 e i 27.5 °C durante l’estate e sopra i -9.4 °C in inverno. Inoltre, le precipitazioni devono essere adeguate e piuttosto frequenti durante l’anno con una media di almeno 250 mm durante l’estate (CABI, 2018).

Poiché il coleottero giapponese ha un ampio spettro di piante ospiti, queste non rientrano tra i fattori limitanti per la sua diffusione e insediamento. L’attività trofica di P. japonica è piuttosto legata alle condizioni atmosferiche nutrendosi meno in giornate nuvolose e ventose e non nutrendosi affatto durante le giornate piovose. Quando la temperatura atmosferica varia tra i 21 e i 35°C e l’umidità È un insetto originario del Giappone e delle Isole Curili (estremo oriente russo). In Giappone, il primo ritrovamento nell’Europa continentale risale al 2014 quando è stata rinvenuta in Italia, all’interno delle aree del Parco del Ticino. Negli anni successivi è stata ritrovata in altre aree italiane e in altri Paesi europei.

Gli adulti si nutrono su più di 300 specie di piante coltivate o selvatiche appartenenti a 79 famiglie senza alcuna discriminazione tra frutti, fiori e foglie. Gli individui, tipicamente, iniziano a nutrirsi partendo dalla parte apicale della pianta; questo fattore è probabilmente dovuto ad una combinazione di stimoli visivi (esposizione alla luce solare), stimoli chimici e di termoregolazione (Potter e Held, 2002; Vieira, 2008). Questa attività avviene principalmente da mezzogiorno fino al tardo pomeriggio, ma se le temperature risultano favorevoli (> 15°C) gli individui continuano a nutrirsi fino a sera (Kreuger e Potter, 2001).

Specie preferite riscontrate nel focolaio italiano:

  • tra le piante coltivate: Vitis vinifera, Vitis spp., Corylus spp., Vaccinium spp., Rubus spp., Ribes nigrum, Aronia arbutifolia, Prunusavium, Prunus spp., Actinidia arguta, Actinidia chinensis, Humulus spp., Zeamays, Glycine max
  • tra le piante ornamentali: Rosa spp., Malus spp., Tilia spp., Betula spp., Crataegus spp., Hibiscus spp., Wisteria spp.
  • tra le piante spontanee: Parthenocissus spp., Oenothera spp., Reynoutria japonica, Salix spp., Urtica spp., Convolvulus spp., Rumex spp., Hypericum perforatum, Lythrum salicaria
  • tra altre piante: Alnus spp., Ulmus spp., Carpinus spp., Artemisia spp., Morus spp., Rumex spp., Pyrus spp.

Larve: le piante ospiti per questo stadio sono poco conosciute e difficilmente individuabili e si sviluppano nel terreno nutrendosi principalmente di radici (Potter e Held, 2002) perlopiù di specie appartenenti alla famiglia delle graminacee, ai generi Festuca spp., Poa spp.e Lolium spp. (EPPO, 2016; EFSA, 2018).

Informazioni aggiuntive

Nome scientifico: Popillia japonica Newman

Specie aggredite: Polifago

Come si combatte:

lotta diretta contro gli adulti:

  • trattamenti insetticidi alle piante
  • controllo biologico

lotta diretta contro le larve:

  • trattamenti insetticidi appropriati del terreno in cui sono presenti larve dell’organismo nocivo
  • applicazione di nematodi entomopatogeni della specie Heterorhabditis bacteriophora o altre specie di cui sia stata dimostrata scientificamente l’efficacia
  • uso della fresatura meccanica per distruggere le larve nel terreno in periodi appropriati dell'anno
  • distruzione locale di pascoli fortemente infestati

Per ulteriori informazioni vai alla pagina dedicata

L'insetto non è segnalato in Liguria. Puoi segnalare una sospetta presenza del parassita al Servizio fitosanitario che ne ufficializzerà la presenza:

  • Web Online - segnala gli organismi nocivi con M.ORGANA.N.A.
    puoi accedere al servizio dopo una veloce registrazione con il link hps://morgana-segnalazioni.imagelinenetwork.com/it/area-utente/
  • e-mail - segnala inviando a: SFR@regione.liguria.it

Rete di monitoraggio:Consulta la carta

 

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