progetti europei (21)

Nel corso degli ultimi anni l'agricoltura, nella ricerca di un rinnovamento promosso dai suoi stessi valori, ha identificato nella propria funzione sociale una delle strategie da perseguire. Il contesto particolare offerto dall'agricoltura si è sempre dimostrato efficace non solo per offrire forme di lavoro a diversa intensità di impegno ma anche per "includere socialmente"  in modo efficace e sostenibile le persone, in particolare se affette da disagio.

L'Agricoltura sociale si basa pertanto sull'interazione diretta tra il mondo agricolo e quello del cosiddetto del "terzo settore" coinvolgendo insieme sia il settore privato che quello pubblico a tutti i possibili livelli territoriali. Se è ormai universalmente condivisa l'idea che il recupero e la salvaguardia di un territorio deve coinvolgere il tessuto socio-economico della popolazione che vi risiede, l'Agricoltura sociale vuole ulteriormente sviluppare tutte le possibili forme di sinergia, coniugando impresa e lavoro con i servizi (socio-sanitari) innovativi diffusi sul territorio.

In questa sezione troviamo varia documentazione dedicata al tema tra cui:

  • Agricoltura sociale: Le azioni di animazione del territorio: questo volume della collana Quaderni di Agricoltura raccoglie in un rapporto finale molte delle esperienze realizzate durante i processi di animazione territoriale organizzati dalla Regione Liguria per esplorare preventivamente il tema attraverso un ampio coinvolgimento territoriale. La pubblicazione scaricabile qui di seguito riporta le fasi più importanti di questo processo, descrivendo i contenuti essenziali dei vari incontri, degli strumenti e delle modalità di coinvolgimento e informazione tra i diversi soggetti che a questo tema si sono avvicinati con grande interesse
  • Legge regionale n. 36/2013: la legge, tra le più innovative a livello nazionale, è stata approvata a tempi di record dal Consiglio regionale
  • Presentazione Agricoltura sociale in Liguria: questa presentazione, realizzata in occasione di un incontro sul tema ad Albenga nel 2014, consente di apprezzare la strategia messa in atto dalla Regione Liguria in materia di Agricoltura sociale
  • Linee Guida: recentemente approvate dalla Giunta regionale, completano il quadro normante della Agricoltura sociale in Liguria. Fin dai primi mesi del 2015 verranno messe in atto le procedure per riconoscere le nuove aziende agricole sociali nella nostra regione.

Tra le iniziative previste e documentate sul nostro sito: la predisposizione, divulgazione e messa in linea del sistema informatizzato per le diverse procedure di iscrizione "on line" da parte degli interessati, l'attivazione del registro regionale delle aziende agricole sociali, l'attivazione di progetti e programmi, l'avvio del PSR 2014-2020 e delle misure specificatamente dedicate alla Agricoltura sociale.

Presentazione " STRUTTURAZIONE DELLA MISURA, CONCETTI CHIAVE E PRIMO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE" divulgata in occasione degli incontri dedicati 

Al fine di facilitare l’accesso alle richiesta credenziali per accedere al Registro regionale aziende agricole sociali bisogna accedere al link è: http://agricolturasoc-spid.regione.liguria.it/

Le aziende devono utilizzare il proprio SPID per accedere e avranno automaticamente accesso all'Homepage del Registro Regionale Agricoltura Sociale (RRAS).

Per assistenza:
andrea.guardavilla@regione.liguria.it
- marialaura.maricanola@regione.liguria.it 


biomass

BIOMASS è un progetto finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Marittimo ed è stato promosso dalla Provincia di Lucca in partenariato con la Regione Liguria, l'ODARC (Office du Développement Agricole et Rural de Corse), la Provincia di Nuoro, la Provincia di Massa- Carrara, la Provincia di Pisa e la Provincia di Grosseto per una durata di 26 mesi.

Il progetto si rivolge a tutti i soggetti interessati a organizzare le filiere per la fornitura della biomassa, creare gli impianti e utilizzarne l'energia o il calore prodotti. L'obiettivo principale è la promozione di un utilizzo sostenibile delle biomasse forestali e agricole come fonti energetiche rinnovabili e come opportunità per diminuire i costi energetici, l'utilizzo di combustibili fossili e l'inquinamento atmosferico.

Nel biennio 2009/2010 sono state attuate le fasi B e C. Nella fase B sono stati concretizzati studi di massima sulla realizzabilità di filiere legno-energia basate sull'utilizzo di biomassa forestale, sotto forma di cippato, in centrali termiche per il riscaldamento delle serre.
Nella fase C si è provveduto alla redazione di uno strumento di gestione propedeutico alla costruzione di impianti e caldaie, basato sulla definizione di una metodologia standard della stima delle biomasse presenti e necessarie, volto a garantire una corretta organizzazione delle filiere corte e a consentire l'omogeneizzazione delle politiche e degli strumenti di coordinamento nell'ambito regionale.
Il budget complessivo ammonta a 1.850.000 euro (di cui 1.387.000 FESR); il budget della Liguria è di 400.000 euro (di cui 300.000 FESR).

Obiettivi specifici:

  • chiarire quali sono le opportunità offerte dalle biomasse boschive ed agricole per produrre energia e calore nell'area di cooperazione;
  • comprendere quali sono i vantaggi e i costi sia ambientali che economici nel realizzare impianti e caldaie e organizzare le relative filiere;
  • verificare se vi siano le condizioni per sostenere impianti a biomasse boschive promuovendo una gestione forestale sostenibile;
  • capire quali possono essere i possibili utilizzi in ambito civile, industriale eagricolo dell'energia e del calore prodotti;
  • realizzare lo stato dell'arte su normative, politiche, esperienze e strumenti in essere volti a promuovere la valorizzare la biomassa.

Ricadute sul territorio ligure

La Regione Liguria vuole creare e promuovere un modello di filiera corta finalizzato alla gestione sostenibile delle biomasse forestali presenti sul territorio regionale per la produzione di energia e il loro utilizzo in ambito agricolo. Le azioni previste sono:

  • predisposizione di stime e valutazioni sulla disponibilità di biomassa utilizzabile;
  • definizione di un Piano d'Azione e gestione con gli interventi previsti per la fornitura e l'utilizzo delle biomasse;
  • sviluppo di azioni di animazione;
  • realizzazione di azioni pilota presso tre aree per la costituzione e l'organizzazione della filiera forestale;
  • sperimentazione di azioni pilota nel ponente ligure attraverso l'utilizzazione della biomassa forestale nelle aziende ortofloricole per il riscaldamento delle serre;
  • attività di informazione e divulgazione;
  • verifica sul campo della ricaduta economico e ambientale.

La Liguria, per le sue caratteristiche geomorfologiche, può contare sul proprio patrimonio forestale come fonte di approvvigionamento di biomassa. Sono stati individuati tre ambiti di localizzazione del progetto:

  1. Ambito territoriale valli Argentina-Armea e Consorzio sanremese per le deleghe in agricoltura in provincia di Imperia
  2. Ambito territoriale Alta val Bormida in provincia di Savona
  3. Ambito territoriale valli Stura, Orba e Leira in provincia di Genova.

Il progetto transfrontaliero Italia-Francia Marittimo MARTE+ (MAre, Ruralità e TErra: potenziare l'unitarietà strategica) coinvolge le Regioni Corsica, Liguria, Toscana (capofila) e Sardegna.
L'obiettivo principale del progetto è la promozione dell'innovazione, dell'approfondimento conoscitivo tecnico-scientifico e l'incremento della competitività del settore agroalimentare, della pesca e del turismo. Prevede un partenariato misto pubblico/privato, con prevalenza di partner pubblici.
MARTE+ è articolato in sei sottoprogetti e un'azione di sistema, ognuno dei quali comprende per la realizzazione delle varie attività diverse componenti operative fra loro strettamente correlate e con i seguenti obiettivi principali:

SA) modelli e strumenti di governance finalizzati alla produttività, al recupero e alla salvaguardia dei territori rurali;
SB) modelli di governance e monitoraggio per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ittiche;
SC) diffusione di buone pratiche volte all'adeguamento dei sistemi produttivi e all'ottimizzazione delle filiere anche in ordine ai cambiamenti climatici che insistono sull'agricoltura;
SD) innovazione nei sistemi produttivi e tecniche per la pesca e l'acquacoltura;
SE) miglioramento dell'offerta enogastronomica per il turismo;
SF) miglioramento della competitività del settore primario;
AA) azioni congiunte di comunicazione, promozione e marketing.

Tra le tipologie di intervento progettate per coinvolgere soggetti pubblici e privati (enti locali, enti di ricerca, associazioni, cooperative) ci sono investimenti in strutture pubbliche, animazione e promozione di strumenti di governo pubblico-privato del territorio rurale e marittimo (azioni di governance), monitoraggio delle risorse ittiche, promozione della filiera corta e delle produzioni locali, azioni divulgative e di sensibilizzazione, trasferimento di innovazioni nel settore agricolo e della pesca (azioni dimostrative).
Il budget complessivo di MARTE+ è di circa 5.000.000 euro, di cui circa un quinto sono destinati alla Liguria. La Regione partecipa al progetto attraverso due strutture del Dipartimento Agricoltura, Turismo e Cultura: Servizi alle imprese agricole e Ufficio produzioni agroalimentari con le modalità stabilite dalla delibera della Giunta regionale n.562 del 28 maggio 2010.

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