Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Castagno
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Castagno
- NOMEALTERNATIVO Castanea sativa Miller
- COMUNE Vobbia
- PROVINCIA GENOVA
- LOCALITA Vallenzona - Costa
- NOTEETA più di 350
- NOTEALTEZZA 15
- NOTEFUSTO 648-186-130
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Albero con chioma tondeggiante e tronco robusto dal portamento maestoso, arriva a misurare 25-30 metri di altezza.
La grande longevità (500-800 anni), consente alla specie di raggiungere dimensioni ragguardevoli per il fusto (6-8 metri di diametro). La corteccia, negli esemplari adulti, è fessurata longitudinalmente ed è caratterizzata dal tipico andamento spiralato. Il fogliame, di colore verde lucido, presenta foglie ellittiche lanceolate a margine seghettato. I fiori maschili sono riuniti in amenti eretti lunghi 15 cm, quelli femminili sono racchiusi in un involucro di brattee saldate. A maturazione, in una cupola irta di spine (riccio), si sviluppano 2-3 frutti (castagne).
La specie è diffusa dall'Asia Minore sino all'Africa Nord Occidentale e all'Europa meridionale. In Italia è largamente diffusa, soprattutto nell'orizzonte fitoclimatico del "Castanetum", inferiore rispetto al faggio, dai 2-300 metri ai 1200-1300 metri s.l.m. (sul livello del mare), dove caratterizza il panorama boschivo delle zone rurali a vocazione forestale.
Specie piuttosto esigente dal punto di vista pedologico, è legata a terreni piuttosto freschi e sciolti, non tollera eccessiva umidità o elevato tenore in calcare.
- ANNOTAZIONI Pianta molto vetusta di grandi dimensioni e ben identificabile in bosco.
- LATITUDINE 44°36'07,00''
- LONGITUDINE 9°05'19,00''
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Roverella
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Roverella
- NOMEALTERNATIVO Quercus pubescens Willd
- COMUNE Rocchetta di Vara
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Molino Rotato 'Pirolo'
- NOTEETA 300
- NOTEALTEZZA 14,5
- NOTEFUSTO 513
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Albero dal portamento massiccio, alto fino a 20-25 metri, tronco robusto con ramificazioni basse e chioma ampia. La corteccia è costituita da scaglie evidenti di colore grigio. Le gemme sono caratterizzate da una fitta pubescenza così come le foglie sulla pagina inferiore. I fiori sono unisessuati e portati su amenti densi, i maschili, all'ascella delle foglie, quelli femminili, racchiusi in involucri tormentosi di squame. I frutti sono acheni di forma tozza, globosa con la cupola che ricopre il frutto per un terzo della lunghezza.
Si tratta di una specie diffusa nell'Europa centro meridionale, in Italia è presente nella fascia prealpina e appenninica, fino al piano basale submediterraneo. Ha una discreta valenza ecologica, riesce cioè ad adattarsi a diverse condizioni climatiche ed edafiche (relative ai suoli), pur prediligendo le stazioni calde ed assolate e terreni calcarei soprattutto nelle regioni settentrionali e in quota.
I boschi di roverella caratterizzano gran parte del paesaggio italiano. La rusticità della specie e la sua diffusione ne hanno permesso una discreta conservazione malgrado il taglio intensivo cui è stata sottoposta sin da tempi remoti.
Il legno è adatto soprattutto ad essere utilizzato come combustibile e, soprattutto in passato, veniva usato per la produzione di traverse ferroviarie.
- ANNOTAZIONI Pianta secolare dal fusto possente e nodoso, dall'ampia e maestosa chioma che si estende per circa 25 m con i suoi lunghi rami protesi orizzontalmente.L'imponenza di questo patriarca è esaltata dal paesaggio agrario circostante nel quale spicca come punto di riferimento e come testimone di antichi ed estesi boschi mediterranei. Da sempre luogo di sosta per il viandante che percorre l'antico sentiero comunale che collega le località di Pirolo e di Casoni.
- COMEARRIVARE da Rocchetta Vara si percorre la strada provinciale 7 in direzione Suvero, dopodiché si prosegue sulla sinistra per la località Molino Rotato. Superato l'abitato si svolta sulla destra e a una distanza di circa 500 metri si giunge in prossimità della casa il Pirolo, dove si trova l'albero.
- LATITUDINE 44°16'56,26''
- LONGITUDINE 9°46'52,46''
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Pino domestico
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Pino domestico
- NOMEALTERNATIVO Pinus pinea Linneo
- SINONIMOCOMUNE Pino da pinoli
- COMUNE Portovenere
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Isola Palmaria - Centro Educazione Ambientale
- NOTEETA 100
- NOTEALTEZZA 16,5
- NOTEFUSTO 372
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Pianta dal portamento eretto, con ramificazione rivolta verso l'alto nella parte sommitale del fusto, con la tipica chioma ad ombrello. Raggiunge e, in certi esemplari, supera i 30 metri di altezza. Come tutte le conifere ha foglie aghiformi raggruppate a fascetti di due, lunghe 10-20 centimetri, verde scuro.
Gli organi riproduttivi maschili (microsporofilli) sono amenti giallognoli raggruppati presso l'apice dei rametti, anche gli organi femminili, che daranno origine agli strobili (le pigne), sono amenti globosi e verde-giallognoli. Le pigne sono globose e grandi, maturano in tre anni, all'interno sono contenuti i semi (pinoli). La corteccia è costituita da grandi placche allungate di colore rossiccio.
Vegeta su tutti i suoli, con predilezione per quelli più asciutti e poco argillosi. E' una specie eliofila, e xerofila, ama cioè una buona insolazione e clima asciutto. Attualmente molti pini domestici mostrano un evidente stato di deperienza a causa della aggressione di inquinanti quali detersivi e saponi presenti in mare, che con la loro azione "sgrassante" sciolgono le cere protettive presenti sugli aghi, agevolando la disidratazione.
Il legno non è di particolare pregio.
Essa viene impiegata soprattutto per la produzione di pinoli e per la resina (trementina), usata ad esempio nei solventi per vernici, ma anche in fitoterapia nelle affezioni respiratorie.
- ANNOTAZIONI Esemplare imponente dalla chioma scolpita dai venti salmastri, ha una caratteristica forma policormica che si discosta dall'architettura tipica della specie. Pur non essendo specie spontanea della flora italiana, costituisce elemento caratteristico del paesaggio dell'Isola Palmaria, domina i suoi boschi ed è ben visibile da Portovenere.Il pino domestico e quello marittimo erano dedicati a Rea, la madre montana, e a Nettuno. Sul Palatino, presso la casa di Romolo e di Livia, fu piantato nell'anno 201 a.c. il primo bosco di pini domestici per fondarvi il culto della Magna Mater Cibele.
- COMEARRIVARE da Portovenere si raggiunge l'Isola Palmaria con l'ausilio delle imbarcazioni di linea. Giunti all'attracco in località Terrizzo, si prosegue percorrendo la strada asfaltata che sale verso il forte militare sede del CEA (Centro Educazione Ambientale). Dopo circa 3 Km si arriva in località casa Monfroni dove è sita la pianta.
- LATITUDINE 44°02'37,08''
- LONGITUDINE 9°50'24,60''
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Leccio
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Leccio
- NOMEALTERNATIVO Quercus ilex Linneo
- SINONIMOCOMUNE Elce
- COMUNE La Spezia
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA La Gira
- NOTEETA 300
- NOTEALTEZZA 16
- NOTEFUSTO 400
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Il leccio è una quercia sempreverde, alta sino a 25 metri, caratterizzata da tronco tozzo e breve. La corteccia è grigio scura a scaglie piccole. Le foglie, alterne, hanno forma ovale e breve picciolo, sono portate da rametti pubescenti e coriacee ciò che comporta una discreta resistenza all'aridità (sclerofillia). I fiori maschili sono disposti su amenti penduli, mentre i femminili sono in piccole spighe erette racchiuse in un involucro di squame (cupola), che racchiudono a maturità i frutti (ghiande), acheni allungati ed appuntiti.
Si tratta di una specie tipica del climax del piano basale dell'areale mediterraneo, pur spingendosi, in prossimità del confine meridionale (Nord Africa) anche a quote discrete (1400 m). Si trova tuttavia anche in forma cespugliosa in associazione con altre specie sclerofille sempreverdi come il mirto, il corbezzolo, le filliree ecc..
Si tratta di una essenza che nelle fasi giovanili si sviluppa in condizioni di scarsa luminosità (sciafilia), diventando progressivamente eliofila in età adulta. E' una pianta longeva a lento accrescimento che si stima possa raggiungere anche i 1000 anni di età.
Ha un legno duro e massiccio, che però risente dell'aggressione di insetti xilofagi, che scavano gallerie che possono determinare lo schianto improvviso di rami. Utilizzato per realizzare utensili, intarsi, ruote, è un ottimo combustibile anche come carbone.
-
ANNOTAZIONI
Pianta secolare dall'ampia e maestosa chioma che si estende per circa 25 m con le sue fronde largamente espanse. Questo imponente esemplare policormico, oggi isolato, è testimone dei boschi che in passato improntavano la fisionomia del paesaggio vegetale delle regioni mediterranee.
Il leccio, consacrato a Pan, la divinità pastorale greca della regione dell'Arcadia, era sacro anche per gli etruschi che lo consideravano albero divinatorio, con i suoi rami agitati verso l'alto chiamavano la pioggia a far germogliare le sementi. - COMEARRIVARE dalla Spezia centro si percorre la statale 1 Aurelia, in direzione Genova, salendo verso il passo della Foce, dopo circa 2 Km si raggiunge la località La Gira. La pianta è radicata in corrispondenza di un tornante, sul lato destro della strada.
- LATITUDINE 44°07'18,55''
- LONGITUDINE 9°47'34,11''
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Platano
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Platano
- NOMEALTERNATIVO Platanus acerifolia Alton Willd.
- COMUNE La Spezia
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Stazione FF.SS. - Via Paleocapa
- NOTEETA 110
- NOTEALTEZZA 21
- NOTEFUSTO 412
- NUM_PIANTE 1
- ANNOTAZIONI Esemplare dalla chioma estesa che caratterizza l'ambiente urbano ove è radicato.
- LATITUDINE 44°06'39,04"
- LONGITUDINE 9°48'51,29"
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Cerro-sughera
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE Ericacee
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Cerro
- NOMEALTERNATIVO Quercus crenata Lamb.
- COMUNE Carrodano
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Mattarana
- INDIRIZZO Via I° Maggio
- NOTEETA 120
- NOTEALTEZZA 18
- NOTEFUSTO 295
- NUM_PIANTE 1
- ANNOTAZIONI Pianta caratterizzata da chioma maestosa con enorme sviluppo delle ramificazioni, ben evidente nel paesaggio.
- LATITUDINE 44°14'46,6161"
- LONGITUDINE 9°36'56.2073"
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Cipresso comune
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Cipresso
- NOMEALTERNATIVO Cupressus sempervirens Linneo
- COMUNE Vernazza
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Santuario della Madonna di Reggio
- NOTEETA 800
- NOTEALTEZZA 23
- NOTEFUSTO 400
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Il cipresso comune può raggiungere i 40 metri di altezza e il metro di diametro. Ha una chioma densa e compatta dal colore verde scuro, di forma cilindrica o piramidale. Il tronco è dritto e scanalato alla base. La corteccia è sottile di colore grigio chiaro. I rami, numerosi e corti, sono nascosti dalla chioma. Le foglie sono costituite da piccole squame embricate disposte sui rametti. I microsporofilli (gli organi riproduttivi maschili), sono disposti in piccoli amenti ovoidali gialli all'apice dei rametti, mentre i macrosporofilli (l'equivalente femminile), sono in amenti subglobosi verdi.
Gli strobili hanno forma sferoidale allungata, verdi in maturazione, bruno scuro e peduncolati a maturità. Il cipresso è originario del Mediterraneo centro-orientale. In Italia è presente in tutte le zone a clima mediterraneo. Le caratteristiche della specie infatti ed il suo areale originario indicano una spiccata termofilia e xericità, (predilige i climi caldi ad aridità estiva). Si adatta molto bene a tutti i terreni, soprattutto quelli asciutti. Vegeta in modo ottimale nel piano basale, oltre l'orizzonte delle sclerofille sempreverdi.
Il legno molto duro e resistente è adatto per mobilio e per incisioni.
In fitoterapia ha impieghi analoghi ad altre conifere per l'uso di trementine e balsami nelle affezioni respiratorie, i coni hanno proprietà astringenti e vasocostrittrici.
-
ANNOTAZIONI
Il cipresso del Santuario della Madonna di Reggio svetta maestoso con la sua chioma a forma di fiamma.
La pianta nell'antichità veniva considerata simbolo e attributo di numerose divinità. Per il suo fogliame sempreverde e il suo legno durevole era simbolo di longevità.
Il cipresso di Vernazza risulta messo a dimora dopo la costruzione del Santuario ed è citato nell'Inventario Nazionale degli "Alberi Monumentali" del 1990. - COMEARRIVARE dal centro di Vernazza si percorre la provinciale 61 verso Corniglia, al primo bivio si imbocca a sinistra la provinciale per Monterosso al Mare, dopo circa 3 Km si trova il bivio per il Santuario.
- LATITUDINE 44°08'35,05"
- LONGITUDINE 9°41'15,29"
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Cipresso di Monterey
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Cipresso
- NOMEALTERNATIVO Cupressus macrocarpa Hartw.
- COMUNE Rapallo
- PROVINCIA GENOVA
- INDIRIZZO Villa Tigullio - Parco Comunale L. Casale
- NOTEETA 110
- NOTEALTEZZA 25
- NOTEFUSTO 631
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Il cipresso comune può raggiungere i 40 metri di altezza e il metro di diametro. Ha una chioma densa e compatta dal colore verde scuro, di forma cilindrica o piramidale. Il tronco è dritto e scanalato alla base. La corteccia è sottile di colore grigio chiaro. I rami, numerosi e corti, sono nascosti dalla chioma. Le foglie sono costituite da piccole squame embricate disposte sui rametti. I microsporofilli (gli organi riproduttivi maschili), sono disposti in piccoli amenti ovoidali gialli all'apice dei rametti, mentre i macrosporofilli (l'equivalente femminile), sono in amenti subglobosi verdi.
Gli strobili hanno forma sferoidale allungata, verdi in maturazione, bruno scuro e peduncolati a maturità. Il cipresso è originario del Mediterraneo centro-orientale. In Italia è presente in tutte le zone a clima mediterraneo. Le caratteristiche della specie infatti ed il suo areale originario indicano una spiccata termofilia e xericità, (predilige i climi caldi ad aridità estiva). Si adatta molto bene a tutti i terreni, soprattutto quelli asciutti. Vegeta in modo ottimale nel piano basale, oltre l'orizzonte delle sclerofille sempreverdi.
Il legno molto duro e resistente è adatto per mobilio e per incisioni.
In fitoterapia ha impieghi analoghi ad altre conifere per l'uso di trementine e balsami nelle affezioni respiratorie, i coni hanno proprietà astringenti e vasocostrittrici.
- LATITUDINE 44°20'48,01'
- LONGITUDINE 9°14'22,97''
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Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Leccio
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Gruppo
- NOMEALBERO_TYPE Leccio
- NOMEALTERNATIVO Quercus ilex Linneo
- SINONIMOCOMUNE Elce
- COMUNE Monterosso al Mare
- PROVINCIA LA SPEZIA
- LOCALITA Santuario Madonna di Soviore
- NOTEETA 120
- NOTEALTEZZA 15,0 (med) 18,0 (max)
- NOTEFUSTO 280 (med) 350 (max)
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Il leccio è una quercia sempreverde, alta sino a 25 metri, caratterizzata da tronco tozzo e breve. La corteccia è grigio scura a scaglie piccole. Le foglie, alterne, hanno forma ovale e breve picciolo, sono portate da rametti pubescenti e coriacee ciò che comporta una discreta resistenza all'aridità (sclerofillia). I fiori maschili sono disposti su amenti penduli, mentre i femminili sono in piccole spighe erette racchiuse in un involucro di squame (cupola), che racchiudono a maturità i frutti (ghiande), acheni allungati ed appuntiti.
Si tratta di una specie tipica del climax del piano basale dell'areale mediterraneo, pur spingendosi, in prossimità del confine meridionale (Nord Africa) anche a quote discrete (1400 m). Si trova tuttavia anche in forma cespugliosa in associazione con altre specie sclerofille sempreverdi come il mirto, il corbezzolo, le filliree ecc..
Si tratta di una essenza che nelle fasi giovanili si sviluppa in condizioni di scarsa luminosità (sciafilia), diventando progressivamente eliofila in età adulta. E' una pianta longeva a lento accrescimento che si stima possa raggiungere anche i 1000 anni di età.
Ha un legno duro e massiccio, che però risente dell'aggressione di insetti xilofagi, che scavano gallerie che possono determinare lo schianto improvviso di rami. Utilizzato per realizzare utensili, intarsi, ruote, è un ottimo combustibile anche come carbone.
- ANNOTAZIONI Pianta di grosse dimensioni messa ad ornamento nei pressi del Santuario.
- LATITUDINE 44°09'37,05"
- LONGITUDINE 9°39'48,58''
Pubblicato in
Alberi Monumentali
Venerdì, 11 Luglio 2003 02:00
Cedro dell'Himalaya
Informazioni aggiuntive
- FAMIGLIA_TYPE
- ALBERO_TYPE Albero singolo
- NOMEALBERO_TYPE Cedro del Libano
- NOMEALTERNATIVO Cedrus deodara G. Don
- COMUNE Rialto
- PROVINCIA SAVONA
- LOCALITA Chiesa di San Pietro
- NOTEALTEZZA 26
- NOTEFUSTO 370
- NUM_PIANTE 1
-
SCHEDABOTANICA
Questa conifera sempreverde raggiunge i 40 metri di altezza. Il fusto si presenta spesso policormico (più tronchi che crescono dalla base della pianta) e i rami e la cima, negli esemplari adulti, sono strutturati in palchi suborizzontali. La corteccia è grigio scura, con placche verticali.
Gli aghi, di colore verde scuro, sono riuniti in ciuffi di 10-20 o più e disposti su piccoli rametti (brachiblasti). Gli organi riproduttivi sono disposti su amenti eretti. Gli strobili (le pigne) sono erette e di forma ovoidale.
L'accrescimento è lento. La specie è piuttosto plastica dal punto di vista ecologico e si adatta a diversi climi e terreni. E' una pianta dal profumo intenso, per la presenza di sostanze aromatiche nella resina. Sin dai tempi degli antichi egizi tali sostanze venivano utilizzate nei processi di imbalsamazione. Il cedro del Libano era un tempo notevolmente diffuso nella regione Mediterranea orientale. Si ritiene che i grandi palazzi dell'antichità, il tempio di Gerusalemme, il palazzo di Salomone ed il Labirinto di Minosse, fossero sorretti da colonne di cedro.
Originario dei monti del Libano, vi formava un tempo estese foreste. Fu introdotto in Europa nel XVI secolo, soprattutto come pianta ornamentale per la sua imponenza.
Kedron è l'antico nome di origine araba della pianta, col significato di potere, riferito all'aspetto maestoso dell'albero; libani indica l'area di origine.
- LATITUDINE 44°13'34,72"
- LONGITUDINE 8°15'50,55"
Pubblicato in
Alberi Monumentali