Limoni di Monterosso
Limùn de Munterùssu
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Il particolare ambiente nel quale questi agrumi vivono conferiscono al limone di Monterosso delle particolari proprietà, come la fragranza, il profumo ed un affinamento dell’aroma e del gusto. Particolare ed unico è anche il gusto di questo frutto, che lo rende gradevole anche da assaporare direttamente, come se fosse un'arancia, caratterizzato da un sapore dolce-acido che lo rende molto dissetante.
Il limone è una specie rifiorente, i fiori e i boccioli sbocciano a fine inverno e a fine estate.
Il frutto è abbastanza grande, di forma ellittica irregolare allungata, con apice mammellato, la buccia è ruvida e ricca di oli essenziali; la parte interna è composta da una massa spugnosa e bianca, abbastanza spessa, detta albedo. La polpa, che si presenta gialla e succosa, contiene i semi.
- Zona di produzione: Tutto il territorio del Comune di Monterosso al Mare, all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
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Lavorazione:
La coltivazione del limoneto avviene in campo, solitamente i portainnesti sono costituiti da arancio amaro.
La zona ideale di coltivazione dei Limoni, a Monterosso è il fondo valle, I terreni o "cian", che in queste aree sono più umidi e riparati dal vento e dal salmastro delle mareggiate, sono caratterizzati dai tradizionali muri in pietra legata da malta di calce di Pignone (più duratori che quelli a secco e più alti fino a 2 metri per riparare dei venti).
L’irrigazione e le pratiche agricole vengono effettuate manualmente, la potatura deve favorire il perfetto equilibrio di sviluppo della pianta mantenendo un buon soleggiamento e areazione dell’albero. Una pianta di limoni può produrre dai 200 ai 600 frutti all’anno e la raccolta avviene più volte durante l’anno, rigorosamente a mano.
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Curiosità:
Il Limone di Monterosso (Citrus Limon) è un albero da frutto originario della Cina, derivante da un incrocio tra un pomelo e un cedro.
I limoni di Monterosso si consumano prevalentemente freschi, per spremute o in cucina per la preparazione di piatti dolci e salati, per la produzione di liquori utilizzando tutte le parti del frutto.
Nella tradizione culinaria locale si utilizzavano anche le foglie, che sprigionano il loro aroma in cottura: venivano infatti utilizzate come la moderna carta da forno per rivestire i testi/teglie nell’elaborazione di dolci come il castagnaccio.