Cavolo gaggetta
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Coltivata a Lavagna e sulle colline limitrofe, la gaggetta (Brassica oleracea var. Sabaudia) è un cavolo cappuccio di piccole dimensioni e di colore verde chiaro.
In genovese gaggia significa cesta, gabbia: gaggetta sta quindi a designare una piccola gabbia e si presume faccia riferimento appunto al piccolo cappuccio che forma.
Presenta foglie più o meno unite fra loro e poco bollose; il cappuccio possiede la forma di un cuore rovesciato.
È molto pregiato per la tenerezza delle foglie, anche quelle più esterne.
Noto nella zona da antica data, la semente si tramanda a livello familiare.
È conosciuto, oltre che sul mercato locale del Chiavarese, anche su quelli di Genova. Viene venduto normalmente a numero ed è usato nella cucina tradizionale per la preparazione dei cavoli ripieni. - Zona di produzione: Piana e colline litoranee del comune di Lavagna e di Chiavari
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Lavorazione:
Tradizionalmente i cavoli assumono il carattere di coltura intercalare, associate o no da patate, fave, piselli, zucchine e bietole.
I cavoli hanno forti esigenze in azoto e in potassio. Eccellenti nella coltura dei cavoli sono i sovesci di leguminose da interrare, come il letame, con il lavoro di rinnovo.
La raccolta, in funzione anche della semina e all'andamento stagionale, è comunque medio precoce (autunnale).
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Curiosità:
Il cavolo gaggetta veniva coltivato nella zona di Chiavari, in località Scöggi, dove gli agricoltori del comprensorio andavano a recuperare la semente per la produzione della varietà locale.