Qui di seguito è possibile scaricare tutta la documentazione relativa all'incontro.

L’Unione europea ha tra gli obiettivi la creazione di un mercato interno dove la concorrenza non sia falsata da interventi pubblici nei singoli Stati (i cosiddetti Aiuti di Stato).
Ai sensi dell’articolo 107 TFUE, pertanto, le misure di sostegno finanziario concesso attraverso fondi pubblici che siano idonee ad attribuire un vantaggio economico a talune imprese ed a incidere sulla concorrenza sono in principio incompatibili con il diritto dell’Unione.
La norma  contempla tuttavia alcune deroghe: una misura che integri le caratteristiche di un aiuto può essere compatibile con il diritto dell’Unione allorché persegua obiettivi di interesse generale chiaramente definiti (art. 107, paragrafi 2 e 3, TFUE). 

Dal 12 agosto 2017 è operativo il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA).

Gli Aiuti di Stato possono essere suddivisi in tre categorie:
- gli aiuti soggetti a notifica preventiva: gli orientamenti e gli altri atti comunitari per ciascuna deroga forniscono indicazioni sui criteri in base ai quali la Commissione valuta la misura di aiuto ai fini della sua autorizzazione;
- gli aiuti esenti dall’obbligo di notifica preventiva (aiuti in esenzione): alcune categorie di aiuti sono dispensate dalla procedura di notifica nella misura in cui rispettano le condizioni previste in uno dei Regolamenti di esenzione adottati della Commissione;
- gli aiuti cd. “de minimis”: rientrano gli aiuti concessi a un’impresa unica che non superano un importo prestabilito in un determinato arco di tempo.

Aiuti di stato e PSR

Nel Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 (PSR) sono previste alcune misure e sottomisure che sono assoggettate alla normativa sugli Aiuti di Stato. In ottemperanza agli obblighi di pubblicazione e informazione stabiliti dall’art. 9 del Reg. (UE) 651/2014, dall’art. 9 del Reg. (UE) 702/2014 e dalla Comunicazione della Commissione 2014/C 198/02, la presente sezione è dedicata alle misure di aiuto, oggetto di notifica e autorizzate dalla Commissione nell’ambito del PSR.

 

Il Regolamento (UE) n.1303/2013 all’art.2 richiede agli stati Membri e alle Regioni di soddisfare delle condizionalità ex ante (CEA) per poter accedere ai fondi comunitari.
Il PSR 2014-2020 della Liguria, nel capitolo 6, riporta le condizionalità ex ante generali e tematiche da rispettare per la programmazione FEASR 2014-2020.
Per le CEA non rispettate (Appalti pubblici, Aiuti di Stato, Normativa ambientale connessa alla VIA, Settore Risorse idriche, Banda Ultralarga) sono stati definiti dei Piani di azione per adempiere al rispetto di tali condizionalità.

Nei Piani di azione per gli appalti pubblici e per gli aiuti di Stato sono previste azioni formative: si riportano nelle rispettive sottopagine gli interventi dei corsi di formazione organizzati dagli uffici centrali ministeriali e dalla Regione Liguria.

Il 2 marzo 2016 nei locali della Regione Liguria, via Fieschi 15 Genova, si è svolto il seminario sulla condizionalità rivolto a personale regionale (uffici centrali e Ispettorati), fornitori di servizi accreditati, CAA e professionisti di settore.
Di seguito è possibile scaricare gli interventi in formato .pdf.

Successivamente all'approvazione del Comitato di Sorveglianza, i rapporti annuali di attuazione sono oggetto di approfondito esame da parte dei servizi della Commissione europea. Da questa sezione è possibile accedere ai rapporti annuali di attuazione (RAA) come integrate a seguito delle osservazioni formulate dai suddetti servizi.

Da questa pagina è possibile accedere, nella loro versione definitiva, ai documenti esaminati e discussi nel corso dei vari Comitati di Sorveglianza.

Nella sezione approfondimenti di destra sono elencate, in ordine di data, tutte le convocazioni già effettuate.

Il Comitato di sorveglianza del programma regionale di sviluppo rurale è istituito in conformità alle disposizioni comunitarie e in particolare all'art 49 del Regolamento (UE) n.1303/2013 e all'art. 74 del Regolamento (UE) n.1305/2013.
Fanno parte del Comitato i principali responsabili dell'attuazione degli interventi, i rappresentanti della Regione, dei Ministeri interessati e della Commissione Europea ed i partner istituzionali, economici e sociali locali.

Il Comitato assicura l'efficienza e la qualità dell'esecuzione del Psr. La sua attività è disciplinata da uno specifico regolamento.

Gli obiettivi della politica di sviluppo rurale, che contribuiscono alla realizzazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, sono perseguiti tramite sei priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale.

Priorità 6

Adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
a) favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché dell'occupazione;
b) stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;
c) promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.

Gli obiettivi della politica di sviluppo rurale, che contribuiscono alla realizzazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, sono perseguiti tramite sei priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale.

Priorità 5

Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
a) rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura;
b) rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare;
c) favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia;
d) ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura;
e) promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale.

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