Tartufi

controllo

Sul territorio della Liguria si possono trovare diverse specie di tartufi: dal tartufo bianco (Tuber Magnatum) al tartufo nero pregiato (Tuber Melanosporum), dallo “scorzone” (Tuber Aestivum) all’invernale (Tuber Brumale) e altri. In alcune aree, come ad esempio la Val Bormida in provincia di Savona, la raccolta dei tartufi ha già una importanza economica e di valorizzazione del territorio considerevole; ogni anno a metà settembre si organizza a Millesimo una festa del tartufo che richiama molte persone. Si possono approfondire ecologia, biologia, specie e legislazione sui tartufi (nazionale e regionale).

Per praticare la raccolta dei tartufi i raccoglitori devono essere in possesso del tesserino di idoneità rilasciato dalla Regione (art.5 legge regionale 2/2022).
Il tesserino di idoneità viene rilasciato a seguito del superamento di un esame che prevede un questionario composto da 20 quiz a risposta chiusa ed una prova orale volta ad accertare il riconoscimento delle principali specie tartufigene e specie vegetali arboree degli ambienti tartufigeni a partire da materiale fresco e/o iconografico (fotografie, disegni).
Nel paragrafo Download allegati si può trovare il modello di domanda, una sintetica dispensa per la preparazione all'esame e un esempio di un questionario d'esame.

Con decreto del direttore generale della Direzione generale turismo, agricoltura e aree protette n.5687/2024 è stato stabilito lo spostamento temporale dell’inizio delle attività di raccolta per tutte le specie commerciabili e la sospensione totale dell’attività tra il 1° maggio e il 31 maggio e tra il 1° settembre ed il 25 settembre

Tassa di concessione annuale per la raccolta dei tartufi
La tassa di concessione annuale regionale per la raccolta dei tartufi, corrispondente all’importo pari a euro 92.96, potrà essere pagata esclusivamente tramite il sistema di pagamenti elettronici PagoPa

Messa in opera di impianti pilota per incentivare la tartuficoltura in aree marginali dell'entroterra Il progetto pilota, elaborato in collaborazione con l'Università di Genova - Dipartimento di scienze della Terra - dell'Ambiente e della vita - DISTAV, ha come obiettivo l'individuazione e la valorizzazione di aree marginali dell'entroterra vocate alla produzione tartuficola.

Immagini delle diverse specie di tartufo

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