Si tratta di un insetto neartico appartenente alla famiglia dei flatidi (rincoti omotteri), è giunto in Italia alla fine degli anni '70 (nella provincia di Treviso) diffondendosi rapidamente nel resto del paese grazie alla sua estrema adattabilità.
L'insetto, che compie una generazione annua, sverna come uovo infisso nella corteccia e nelle gemme di svariate piante. A inizio maggio compaiono le prime neanidi ricoperte di cera che dopo tre mute si trasformano in ninfe (foto 1 e foto 2), caratterizzate dall'avere pennelli cerosi nella parte posteriore del corpo secreti dalle ghiandole addominali. Gli adulti (foto 3), aventi dimensioni di 7-8 mm, compaiono a partire da luglio e permangono fino ad ottobre; hanno la caratteristica di tenere le ali spioventi nella posizione di riposo.
I danni sono sia di tipo diretto che indiretto: l'insetto sottrae linfa dalle piante e produce melata che funge da substrato per lo sviluppo di fumaggini. Ne consegue un rallentamento nella crescita vegetativa con danni estetici ed economici a seconda delle colture e della densità dell'insetto.