Ciliegio durone sarzanese
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Pianta da frutto a maturazione primaverile, appartiene alle drupacee, genere prunus, specie cerasus. L'albero, di grandi dimensioni, allo stato adulto può raggiungere anche i 15-20 metri. Le foglie sono ovali e seghettate. Il frutto è una drupa di colore rosso scuro, lucido e di aspetto attraente. La polpa dolce e croccante, aderisce al nocciolo.
Per la propagazione vengono utilizzati come portainnesti il franco, il selvatico di monte o il prunus mahaleb, meno vigoroso del franco e meno esigente in fatto di terreno. Produce su dardi a mazzetto. Sensibile ai freddi invernali e alle gelate tardive, il durone sarzanese richiede terreni freschi, permeabili e profondi.In occasione di squilibri idrici concomitanti con la raccolta, si può verificare il cracking (spacco) della drupa con lacerazione della buccia e della polpa. La forma d'allevamento consigliata è quella del vaso a pieno vento con sesti di impianto tradizionali di metri 8x8; interessanti sono però le forme di allevamento bidimensionali, a bandiera e a ventaglio.
- Zona di produzione: Comuni della val di Magra (La Spezia)
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Curiosità:
Presenti da sempre nella vegetazione europea allo stato selvatico, la loro coltivazione ha avuto origine in Asia Minore e specificatamente a Cerasunte, città sul mar Nero, da cui il nome latino cerasus, specifico dell'albero da frutto.
Amate e apprezzate, le ciliegie hanno un notevole valore vitaminico, sono utili per depurare l'organismo oltre che per combattere le forme artritiche.
Le varietà sono molte e classificate in base al sapore, dolci o acidule come le visciole o le amarene; o in base alla consistenza della polpa, tenerine o duracine come i duroni sarzanesi la cui coltivazione nella bassa val di Magra è attestata da oltre 40 anni.
Tenuto conto della storia di questo prodotto, peraltro legata strettamente alle sue caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche, il tipo di mercato attualmente coinvolto è quello tipicamente locale.