Fagiolo lupinaro
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Pianta rampicante caratterizzata da un'elevata vigoria. Seme di colorazione marrone chiaro con un'aureola di colore più scuro in corrispondenza del punto di attacco sulla placenta. Ha la buccia sottile e una polpa dal sapore e dalla consistenza delicata.
Predilige il clima temperato, fresco perché temperature troppo alte possono provocare la morte dei fiori ma, per contro soffre bruschi cali di temperatura e gelate tardive. Viene seminato nel mese di maggio e raccolto ad agosto. - Zona di produzione: Casale di Pignone, in località Ferriere e Pastine
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Lavorazione:
A maggio vengono seminati i fagioli in solchi già pronti. Quando le piantine sono alte da 10 a 15 cm vengono messe le rame per consentire alle piante di arrampicarsi e crescere robuste. Viene irrigato non molto spesso e in dosi giuste in quanto non tollera ristagni idrici. Non richiede particolari concimazioni, può essere sufficiente la rotazione della coltura.
Le piante fioriscono nel mese di luglio e a distanza di un mese il fagiolo arriva alla maturazione. Può essere consumato fresco e secco.
L'essiccazione avviene in gran parte con il baccello attaccato alla pianta. L'ultima fase dell'essiccazione viene fatta con i fagioli sgranati e posti direttamente al sole.
Gli strumenti di coltivazione sono quelli comuni alle altre semine agricole, i fagioli vengono sgranati a mano e conservati secchi in sacchetti o contenitori in vetro in luoghi freschi , asciutti e lontano dalla luce. -
Curiosità:
Il prodotto ha un profondo legame storico, sociale, culturale ed economico con il territorio in quanto per tutto il secolo scorso è stato un'importante fonte di alimentazione e di reddito per la popolazione locale.
Nel XX secolo per molti anni nel territorio del comune di Pignone la coltivazione dei fagioli è stata un'importante fonte di reddito; i contadini andavano giornalmente a piedi ai mercati della Spezia a vendere i loro prodotti tra cui i fagioli che erano molto conosciuti ed apprezzati in provincia e quindi molto richiesti dal mercato.
Negli anni '50 e '60 dal paese di Pignone partivano due volte alla settimana grossi camion carichi di fagioli che rifornivano i mercati di Genova e Milano.
Col trascorrere degli anni e il conseguente abbandono dei campi per il posto fisso in città, questa produzione si è notevolmente ridotta e ora è fatta da alcune famiglie che lavorano ancora i campi per sé e vendono la parte rimanente del prodotto in azienda.