Fichi Rondette e Figalini neri
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Genere di piante della famiglia delle Moracee: se ne conoscono centinaia di specie, ma solo una produce frutti buoni da mangiare. Nutrientissimo, il fico, contiene il 60% di sostanze zuccherine. Ha siconio piriforme di circa 4 cm di colore verdastro con tendenza al bianco-giallino in fase di maturazione per i fichi rondette, siconio piriforme di 2,5 cm, a maturazione di colore nero per i fichi neri.
Unica fruttificazione con maturazione dei frutti a partire dalla prima metà di settembre.
Coltivazione: la pianta di fico si adatta bene a tutti i tipi di terreno. Un tempo largamente e diffusamente coltivato soprattutto nella media valle Pennavaire, oggi i fichi rondette sono presenti ancora nella valle nei comuni di Nasino e Castelbianco fino alla quota di circa 700 m.
La coltivazione dei fichi neri è invece diffusa nel comune di Arnasco e nella valle Arroscia, consociato agli oliveti. La produttività è molto elevata: può arrivare a superare i 100 kg per pianta.
Talvolta in condizioni autunnali favorevoli i fichi tendono a seccare senza staccarsi dal rametto. Il frutto raccolto ben maturo si pone al sole su graticci in unico strato per alcuni giorni, a seconda dell'andamento climatico. Una volta essiccati, i fichi possono essere conservati in panetti formati dalle foglie stesse, accartocciate, oppure in vasi al riparo dalla luce. Si consiglia un consumo del prodotto a partire da dicembre. - Zona di produzione: Valle Arroscia, comune di Arnasco, valle Pennavaire, comuni di Nasino, Castebianco, Castelvecchio di Rocca Barbena
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Curiosità:
Il grande medico dell'antichità Galeno, nel II secolo dopo Cristo, sosteneva che si potesse vivere di soli fichi e uva. La leggenda avalla questa tesi sostenendo che la forza di Ercole derivasse da un'alimentazione a base di fichi e carne. La mitologia greco-romana ci racconta che il fico per la sua dolce bontà era riservato agli dei, fino a quando la dea Cerere lo donò a un mortale come segno di ringraziamento per averla ospitata. Gli antichi Egizi, invece, credevano che fosse stata Iside a donarla agli uomini.
Tutte queste notizie per dire che la pianta del fico è da sempre nota e apprezzata dall'uomo che ne sfrutta, per la bontà, il falso frutto: il lattice per il potere di eliminare le verruche, di cagliare il latte e rendere ottimi i bolliti; le foglie per colorare di verde le stoffe. Meno utile è il legno, ma sembra che un albero di fico piantato vicino a casa la protegga dai fulmini.