Fagioli bianchi delle Alpi Liguri
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I fagioli bianchi (Phaseolus vulgaris) sono presenti nelle aree interne del territorio delle provincie di Savona e Imperia, ma sono particolarmente noti e apprezzati quelli prodotti nelle località di Badalucco, Conio e Pigna, nell'imperiese. Sono cultivar a seme bianco e piccolo; alcune varietà presentano leggere maculature color nocciola. Il portamento della pianta è rampicante. Viene coltivato soprattutto per il seme. Fusti a sviluppo a spirale, alti fino a 3 m, foglie alterne, composte, pelose, trifogliate; internodi distanti circa 25 cm, picciolo lungo 15-20 cm. I fiori, laterali alle foglie, hanno petali di colore bianco. I baccelli ricurvi di colore verde, inizialmente chiaro poi bianco-giallo e avorio a maturità, hanno una lunghezza di 12-18 cm con 5-8 semi. A maturità i semi si presentano bianchi con sfumature avorio o panna; la forma è da tondeggiante a leggermente allungata, sono lunghi 1-1,3 cm e larghi 0,7-0,9 cm.
- Zona di produzione: Entroterra imperiese. In particolare comuni di Pigna, Badalucco e Borgomaro (località Conio)
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Lavorazione:
Densità di semina: 15 cm sulla fila, 30-35 cm tra le file. Resa medio scarsa.
Produzione totale 100 quintali annui. Si utilizzano canne o bastoni come sostegni su cui farli arrampicare.
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Curiosità:
Il fagiolo venne importato nel XVI secolo in Europa dall'America centrale, dove le popolazioni Andine, che non allevavano animali domestici, traevano dai fagioli le preziose proteine. All'inizio, come per le patate, ci fu diffuso scetticismo e si coltivò esclusivamente per scopo ornamentale; solo in un secondo tempo venne utilizzato per l'alimentazione. I fagioli di Conio, di Badalucco e di Pigna, detti localmente Rundìn dell'Angelo, sono di origine incerta, forse piemontese. Rinomati da decenni in zona per i piatti più importanti a base di legumi, hanno un mercato locale. Sono caratterizzati da un gusto molto delicato e dalla pelle sottilissima che, specie nelle minestre e dopo lunga cottura, tende a sfaldarsi e a scomparire.