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Uso dei trucioli di legno nella vinificazione

Il Ministero per le politiche agricole ha emanato un decreto che vieta l'utilizzo dei trucioli di legno nei vini doc e docg, in risposta al Regolamento CE n.1507/2006 che ne disciplina l'uso in tutto il territorio della Comunità Europea. Il regolamento comunitario è stato introdotto per liberalizzare il mercato e difendere i produttori europei dalla concorrenza di quei vini extracomunitari che possono essere venduti a prezzi decisamente più bassi rispetto ai vini invecchiati in botti di legno.
In Liguria il problema non è così evidente come in altre regioni italiane poiché la maggior parte dei vini prodotti sono bianchi e rossi giovani, non idonei all'invecchiamento in barriques.

Questa tecnica, infatti, consiste nell'inserire nelle vasche i trucioli (chiamati anche chips) per apportare sentori di legno e tannini ai vini, evitando così il procedimento di fermentazione nelle botti di legno. Il risultato, ovviamente, non è lo stesso dal punto di vista qualitativo, ma evita il costo delle barriques e quindi risulta più economico. Fra l'altro, oltre al rischio di rilasciare sostanze dannose, sembra che i sentori di legno ceduti al vino dai trucioli non siano stabili nel tempo, ma si perdano dopo al massimo dodici mesi, trasformandosi in sostanze dal gusto poco gradevole.

 

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