Prima riunione del tavolo di lavoro per il rilancio delle produzioni biologiche

Individuazione, attivazione e coordinamento di iniziative per il rilancio delle produzioni biologiche sono gli obiettivi che la giunta regionale intende perseguire per meglio indirizzare le risorse finanziarie del Psr-Piano di sviluppo rurale 2014-2020 attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera.
È quanto ha illustrato alla giunta regionale l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai per il rilancio del biologico che vede nella provincia della Spezia – in particolare nel Comune di Varese Ligure e nell’Alta Val di Vara – la maggiore presenza di produttori (31% del totale della Liguria). “I settori del biologico ligure vanno dalla zootecnia all’olivicoltura fino all’orticoltura e alle piante aromatiche – spiega l’assessore Mai – pensiamo che la conversione a metodo biologico abbia enormi potenzialità, ancora da sviluppare, per esempio nel settore lattiero-caseario a cui sarebbero garantite migliori capacità di affrontare eventuali crisi di settore, puntando sulle eccellenze”.

Il 28 ottobre scorso si è riunito a Genova il tavolo per il rilancio del biologico in Liguria. Erano presenti, oltre all’assessore Mai e ai consiglieri regionali Stefania Pucciarelli e Giovanni De Paoli, il sindaco del Comune di Varese Ligure, i rappresentanti delle associazioni agricole, di Arsfood e Tenuta di Marinella.
“Sicuramente il biologico può rappresentare un’opportunità per i nostri produttori del settore zootecnico sia dal punto di vista della redditività sia della compatibilità con l’ambiente – spiega l’assessore Mai – siamo consapevoli, comunque, dei vincoli che il biologico comporta e delle caratteristiche che devono avere gli allevamenti e in un territorio difficile come quello ligure non sempre si riescono a individuare. Compito della Regione è fornire tutti gli strumenti alle imprese e ai produttori che scelgano questa strada di poterla intraprendere nel miglior modo possibile”.

Per la messa a sistema delle risorse provenienti da fondi comunitari, nazionali e regionali, inoltre, la provincia della Spezia è stata individuata come area per la sperimentazione di un progetto pilota per lo sviluppo integrato del settore primario – agricoltura, selvicoltura, pesca e acquacoltura – attraverso il ricorso di fondi europei Fesr, Fse, Feasr, Feamp, nazionali Fsc e aree interne e fondi regionali.

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