Complesso del Disseccamento Rapido degli Olivi (CDRO)

In Liguria si trovano oltre 13.000 aziende olivicole che coprono una superficie di circa 11.000 ettari. Le varietà coltivate nelle quattro province sono circa una ventina. Se ne ottiene un olio pregiato e squisite olive da mensa: un autentico tesoro da salvaguardare (foto 1). In Italia il disseccamento rapido degli olivi è stato riscontrato in Puglia (provincia di Lecce, nell’ottobre 2013, su una superficie di 23.000 ettari).

Questa gravissima avversità provoca il disseccamento nella parte apicale e/o marginale delle foglie, della chioma (prima di rami isolati e poi di intere branche) e/o dell’intera pianta (foto 2, 3, 4); all’interno della pianta si evidenziano imbrunimenti del legno (foto 5), dai rami più giovani, alle branche e al fusto.

Il CDRO è stato messo in relazione alla presenza del batterio Xylella fastidiosa, e di numerosi agenti secondari (funghi appartenenti ai generi Phaeoacrimonium e Phemoniella). X. fastidiosa, in particolare, si moltiplica nei vasi conduttori della linfa delle piante ospiti: il flusso linfatico dapprima diviene irregolare, poi si interrompe e, infine, la pianta muore. X. fastidiosa si trasmette per mezzo di Cicaline (foto 6), insetti che acquisiscono il batterio nutrendosi dai vasi conduttori delle piante infette e lo trasmettono a quelle sane. Le Cicaline sono molto diffuse e in grado di attaccare numerose piante spontanee e coltivate. La diffusione di X. fastidiosa su lunghe distanze è, invece, da attribuire al commercio di materiale di moltiplicazione infetto.

X. fastidiosa è in grado di colpire oltre 150 specie vegetali, tra cui piante coltivate (agrumi, vite, pesco, mandorlo, olivo) specie ornamentali (oleandro; foto 7 e 8), essenze forestali (acero, quercia) e specie spontanee (erbe ed arbusti). Il batterio può essere presente in uno stato latente in molti ospiti, che non evidenziano sintomi e che costituiscono una fonte di inoculo per gli insetti vettori. Sono state descritte quattro sottospecie di X. fastidiosa che attaccano piante ben determinate: fastidiosa (vite, erba medica, mandorlo, acero), sandyi (oleandro), multiplex (pesco, olmo, susino, mandorlo, platano) e pauca (olivo, agrumi e caffè). Attualmente si ritiene che la sottospecie del batterio associata al CDRO in Puglia non infetti vite ed agrumi, ma è stata isolata anche in piante di mandorlo ed oleandro.

La difesa chimica contro X. fastidiosa non è praticabile e la lotta a questa avversità si attua con la rimozione delle piante infette, l’impiego di cultivar resistenti, l’adozione di corrette pratiche agronomiche, il controllo delle infestanti e la lotta contro gli insetti vettori. In Liguria, nell’ambito del progetto “Potenziamento della rete di monitoraggio degli organismi regolamentati e dei relativi accertamenti diagnostici”, dai primi mesi del 2014, il Servizio Fitosanitario della Regione Liguria, in collaborazione con l’Istituto Regionale per la Floricoltura, ha organizzato il monitoraggio del territorio, con la raccolta di numerosi campioni di olivo e oleandro nelle quattro province. L’esito di tutti i test è risultato fortunatamente negativo.

Chiunque abbia conoscenza di sintomi tipici della malattia o debba segnalare morie anomale di piante di olivo è espressamente invitato a segnalare il caso ai seguenti recapiti:

  • Provincia di Genova: Moreno Guelfi; moreno.guelfi@regione.liguria.it ; 010/5484029 - Via Brigate Partigiane, 2 - 16129 Genova - Regione Liguria - Servizio Fitosanitario;
  • Provincia di Imperia: Valerio Arena; valerio.arena@regione.liguria.it – 010/5488065 - Via Q. Mansuino, 12 – Sanremo - 18038 c/o Mercato dei Fiori - Regione Liguria - Servizio Fitosanitario;
  • Provincia di Savona: Barbara Palmieri; barbara.palmieri@regione.liguria.it ; 010/5484775 - Corso Italia 1 17100 Savona - Regione Liguria - Servizio Fitosanitario;
  • Provincia della Spezia: Walter Baruzzo; walter.baruzzo@regione.liguria.it ; 010/5484566 - Via XXIV Maggio, 3 - 19100 - La Spezia - Regione Liguria - Servizio Fitosanitario.
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