La pesca marittima

La Liguria ha nel suo mare una risorsa fondamentale per la qualità della vita e dell'economia della regione.

Compreso tra le coste orientali della Provenza, il Capo Corso, l'arcipelago Toscano, il Mar Ligure ha una salinità elevata e una profondità notevole che raggiunge i tremila metri a nord-ovest della Corsica.
Le sue acque sono in generale povere delle sostanze nutrienti (nitrati, nitriti, fosfati) che sono alla base della catena alimentare ittica: ciò è in parte dovuto alla mancanza di grandi corsi d'acqua e produce una scarsa pescosità. I venti di maestrale e tramontana sono d'aiuto spostando verso il largo le acque costiere e richiamando così in superficie acque più profonde ricche del nutrimento necessario alla crescita del plancton.
La pesca in Liguria può contare su circa 1.800-2.000 pescatori, per lo più organizzati in cooperative la maggior parte delle quali si preoccupa di vendere direttamente il prodotto.
E' un comparto economico importante, che può contare a livello locale su una buona domanda di prodotti ittici, ma risulta penalizzato da alcune difficoltà imputabili principalmente a:
  • un'eccessiva dispersione della flotta ligure su un elevato numero di siti di ormeggio, che rende difficoltosa la distribuzione dei prodotti e la creazione di piattaforme di concentrazione;
  • difficoltà di realizzare programmi e progetti di sviluppo economico, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione del mercato e di forme associative (come Organizzazioni di Produttori o Consorzi) in grado di ottimizzare i vari passaggi della filiera.
In Liguria la pesca professionale è in prevalenza la pesca costiera locale, o "piccola pesca", che ha sempre avuto un ruolo importante e che negli ultimi anni sta avendo un rilancio grazie anche al sostegno delle politiche regionali e comunitarie.
I tipi di pesca principalmente praticati sono la pesca con reti da circuizione, per la cattura di alici e sardine, lo strascico, per calamari seppie e sogliole, reti da posta, per naselli, fragolini, occhialoni, sciabiche da natante per la pesca tradizionale del cicerello, del bianchetto e del rossetto.
Le caratteristiche di questo tipo di pesca in mare sono:
  • utilizzo di motobarche, piccoli natanti a motore privi di alloggi per gli addetti
  • utilizzo dei tradizionali attrezzi da pesca, soprattutto da posta
  • equipaggio composto al massimo da due o tre persone
  • uscite giornaliere e fortemente condizionate dalla situazione meteorologica
  • cattura di specie di pregio economico
  • area di pesca normalmente circoscritta tra le tre e le sei miglia
  • vendita del pescato diretta, rivolta anche ai turisti, con possibilità di buoni profitti
Si tratta quindi di un'attività versatile, capace di adattarsi agli ambienti e alle stagioni.
Questo tipo di pesca è minacciato da diversi fattori: l'inquinamento e l'alterazione della costa dovuti a insediamenti industriali e turistici e il continuo aumento dei costi di produzione.
Le azioni di tutela e valorizzazione delle forme di pesca locale devono quindi essere inserite nell'ampio contesto della pianificazione e della gestione integrata della fascia costiera.
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