Processionaria del pino

E' da sempre considerata l'avversità più rilevante delle pinete e delle altre formazioni di conifere (es. Cedrus, etc) della nostra regione.

In Italia dal 1998 ad inizio 2022 la lotta a questo insetto è stata inquadrata quale lotta obbligatoria dal punto di vista fitosanitario e sanitario (Decreto ministeriale 17/4/1998, poi abrogato e sostituito con decreto ministeriale 30/10/2007 ed infine abrogato definitivamente con il decreto 6 dicembre 2021 “Abrogazione di provvedimenti recanti lotte obbligatorie e misure fitosanitarie nazionali” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5/1/2022).

Oggi non parliamo più di lotta obbligatoria, ma la presenza di questo insetto richiede comunque particolare attenzione.

Questo insetto infatti causa estese defogliazioni delle alberature colpite determinando un rapido deperimento delle popolazioni arboree, ma solo in casi limitati si arriva ad avere un impatto tale da compromettere la copertura arborea. In questo caso il Servizio Fitosanitario si può attivare per interventi di contenimento riconducibili ad una lotta fitosanitaria "sensu stricto".

Lo stesso insetto risulta invece un importante problema di natura igienico sanitaria a causa dei peli urticanti presenti sulle larve di terza età che causano dermatiti sulle persone e sugli animali a sangue caldo.

In quest'ottica rimangono in carico all'autorità sanitaria competente (il Sindaco) gli interventi di lotta nelle aree urbane o laddove le popolazioni di processionaria assumano connotati di rischio per la popolazione.

A tal fine numerosi Comuni hanno emesso specifiche ordinanze che vincolano anche i privati possessori di piante infestate o a rischio di infestazione.

Negli ultimi decenni, presumibilmente a causa del mutamento delle condizioni climatiche e quindi della minore mortalità delle larve durante la stagione invernale, la processionaria ha ampliato il suo areale di diffusione spostandosi ad altitudini e latitudini più elevate.

I popolamenti arborei a rischio sono quelli costituiti prevalentemente o esclusivamente da Pino Nero o Pino Silvestre; normalmente gli attacchi del fitofago su popolazioni costituite da altre specie del genere Pinus sono assolutamente occasionali o di scarsa entità, più rari sono gli attacchi su larici e cedri.

Una colonia di medie dimensioni è costituita da circa 200 individui (nido), l'attività trofica di detti individui consuma circa 1,5/2 kg di aghi/anno, espressa come Sostanza Secca. Questo significa che 4-5 nidi sono sufficienti per defogliare completamente un albero di 20 anni di età in un anno.

Le piante possono ovviamente riprendersi ed emettere nuova vegetazione, ma il suo accrescimento risulta fortemente compromesso e la stessa vegetazione è stentata, le piante risultano più sensibili agli attacchi parassitari e notevolmente indebolite.

A partire dal tardo autunno sono visibili i nidi sericei costruiti sulle parti più soleggiate della chioma, all'interno si trovano le larve rosso grigiastre con abitudini gregarie.

Le larve passano attraverso cinque stadi e completano lo sviluppo a fine febbraio-aprile quando abbandonano la pianta ospite e si interrano ad alcuni centimetri di profondità. Per questa ragione le segnalazioni di infestazione che arrivano nei mesi primaverili non sono utili.

Esistono diverse tecniche applicabili per il contenimento di questo lepidottero, per tutte è necessaria una adeguata conoscenza dell’andamento della popolazione e delle diverse fasi del ciclo biologico. Si raccomanda vista la pericolosità per gli uomini e gli animali di non avventurarsi in soluzioni improvvisate, ma di affidarsi a personale specializzato.

Additional Info

  • Nome scientifico:

    Traumatocampa pityocampa

  • Specie aggredite: Pino nero, pino silvestre, altri Pini, Cedrus sp., lasix sp
  • Come si combatte:

    Esistono diversi metodi di lotta il cui impiego è da valutare caso per caso a seconda delle condizioni in cui si opera (bosco, verde urbamo, ecc)

    • Gestione selvicolturale attiva delle pinete
    • Eliminazione meccanica dei nidi
    • Trappole meccaniche sul tronco
    • Trappole a feromoni
    • Trattamento con Bacillus thuringensis var. kurstaki
    • Endoterapia

    Nella scheda tecnica allegata sono indicate in maggior dettaglio le metodologie di lotta più opportune ed i periodi dell’anno indicati.

  • Presenza sul territorio:

    Questo lepidottero è insediato in tutto il territorio ligure dove sussistono formazioni di pini ed altre conifere (anche nel verde urbano), soprattutto nei versanti più soleggiati.

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